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Da sinistra: Massimo Lugli, Antonio Del Greco, Massimiliano Grasso, Gino Saladini e Anthony Caruana
CIVITAVECCHIA – Una serata di confronto e riflessione ieri alla cittadella musica, dove oltre cento persone hanno assistito e partecipato alla presentazione del libro “Quei bravi ragazzi del Circeo - Il romanzo scioccante di una delle pagine più nere della storia criminale italiana”. Il nuovo romanzo della coppia ormai super collaudata composta dal giornalista Massimo Lugli, storico cronista di “nera” di Paese Sera e Repubblica e dal poliziotto Antonio Del Greco, ex capo della squadra Mobile di Roma, è stato al centro delle domande di Gino Saladini, come sempre autentico mattatore della scena culturale, Massimiliano Grasso ed Anthony Caruana, per un viaggio nell’oscurità dell’anima umana.
La discussione è partita dal tremendo crimine del 1975, per ripercorrere attraverso il racconto dei due processi, delle arringhe dell’avvocato Tina Lagostena Basso, del ruolo del movimento femminista, un cambiamento epocale per l’Italia di allora, che successivamente avrebbe portato al riconoscimento dello stupro come un reato contro la persona, anziché contro la morale, facendo di quell’orrendo crimine di cui rimasero vittime Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, che uscì viva dal bagagliaio della 127, ma ferita mortalmente nell’animo più ancora che nel corpo, uno spartiacque nella storia recente della società italiana. Lugli e Del Greco, incalzati, hanno ripercorso la vicenda, calandola nella violenza di quegli anni, ripercorrendo poi i trent’anni successivi tra i processi e i nuovi omicidi commessi da Angelo Izzo appena uscito dal carcere in semi-libertà, con la morte nei mesi successivi di Donatella Colasanti e il misterioso ritrovamento dei resti di Ghira nell’enclave spagnola di Melilla, per chiudere infine con le assonanze con un altro recente atroce delitto, di alcol e di droga, come l’uccisione di Luca Varani da parte di Manuel Foffo e Marco Prato. Appuntamento all’anno prossimo, con l’annunciato libro della coppia Lugli-Del Greco sul caso di Emanuela Orlandi.
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