CIVITAVECCHIA – Ho incrociato Cesare Laurenti venti anni fa, quando la redazione del Dizionario Biografico degli Italiani DBI (Treccani) mi diede l’incarico di redigere la sua scheda biografica.

Nacque a Terracina il 15 luglio 1865 ma pochi anni dopo la famiglia si trasferì a Civitavecchia, dove avviò un’agenzia di spedizioni marittime ancora oggi attiva.

Laureatosi ingegnere, fu arruolato in Marina nel 1890 nel corpo del genio navale. Fu addetto allo sviluppo del progetto italiano di un sottomarino. Progettò una nuova classe di sommergibili che presero il suo nome. Lasciò la Marina nel luglio del 1906, sul Messaggero del 14 fu così celebrato:

“Un benemerito delle scienze navali. L’egregio nostro amico e concittadino ing. Cesare Laurenti, noto inventore dei sottomarini, dietro parere favorevole del Consiglio superiore di marina, ha ottenuto la medaglia d’oro di prima classe dei benemeriti delle scienze navali. È questa la più alta onorificenza della marina. La città, lieta dei continui successi di questo illustre suo figlio, si rallegra ed applaude vivamente. L’ing. Laurenti, non ha guari, si è dimesso da maggiore della regia marina, andando ad occupare l’importante e lucroso posto direttore dello stabilimento FIAT alla Spezia”.

In quei primi anni del Novecento, il sottomarino era visto come un’arma micidiale in continua evoluzione, perciò le grandi potenze navali avevano tutto l’interesse a conoscere cosa stessero progettando le marine avversarie. Cesare Laurenti, senza volerlo, si trovò al centro di alcuni intrighi internazionali che guadagnarono le prime pagine dei giornali italiani.

Nel 1909 la polizia arrestava un suo collaboratore, tale Oscar Yurcev, nato a Trieste e perciò cittadino austriaco, trovato in possesso di numerosi disegni di progetti curati dall’ingegnere civitavecchiese, specialmente schizzi di un sommergibile destinato alla marina brasiliana. Nel processo, celebrato l’anno dopo, Cesare Laurenti dichiarò che “detti documenti hanno un gran valore fiduciario, e ne era perciò proibito l’uso fuori del cantiere, come da apposito ordine del giorno firmato dagli impiegati e dal possesso di essi se ne può trarre notevole vantaggio”.

Una perizia ordinata dal tribunale attestò che quasi tutti i disegni in possesso dell’imputato erano di facile reperimento sulle riviste di settore, esclusi due, e quindi assolse il triestino.

La Prima guerra mondiale iniziò il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Impero d’Austria-Ungheria alla Serbia, dopo l’uccisione a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando.

Pochi mesi dopo, in un’Italia ancora neutrale, il giornale romano del 5 ottobre titolava in prima pagina: “Un ex ufficiale italiano parte per un raid misterioso impossessandosi di un sommergibile costruito a Spezia per la Russia”. Sotto il titolo il comunicato del Governo italiano precisava che “la Ditta Fiat San Giorgio di Muggiano ha ieri, alle ore 17, informato il Comando in capo di Spezia, che un sommergibile, che trovavasi in allestimento nel proprio cantiere, è ieri stesso improvvisamente partito per ignota destinazione, approfittando di un’uscita dal Cantiere per alcune prove della stazione radio telegrafica”. A “rubare” il sommergibile è l’ex tenente Angelo Belloni, dipendente del Laurenti, convinto interventista che con il suo gesto vuole convincere il governo italiano a rompere la dichiarata neutralità e a schierarsi con le potenze alleate.

L’ingegnere Laurenti intervistato a Roma dal Messaggero dichiarò che era a conoscenza da due giorni che il sommergibile si era attraccato ad Ajaccio in Corsica ma che non aveva potuto renderlo pubblico per rispetto delle indagini in corso. Laurenti fu ricevuto dal ministro della marina, l’ammiraglio Leone Viale, a cui riferì l’accaduto.

I sommergibili “tipo Laurenti” presentavano tre specificità basilari: il doppio scafo resistente; un’elevata riserva di spinta; la suddivisione del mezzo in numerosi locali stagni, per assicurare all’equipaggio una maggiore possibilità di salvezza in caso di incidente. In lui predominò sempre il concetto di affidabilità del mezzo; i pregi dei suoi sommergibili erano la velocità, l’autonomia, la sicurezza e la relativa comodità per l’equipaggio. Tante furono le marine, oltre a quella italiana, ad acquistare i sommergibili tipo Laurenti.

Cesare Laurenti morì a Roma il 29 marzo 1921 e fu sepolto nell’emiciclo dei civitavecchiesi illustri al Cimitero “monumentale”, sepolcro oggi in evidente stato d’abbandono. La sua Città gli ha inoltre dedicato una scuola elementare.