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CIVITAVECCHIA – Domani saranno trascorsi 30 anni da quel 2 febbraio 1995, quando la statuina della Madonnina, custodita nel giardino di casa Gregori, lacrimò sangue per la prima volta. Questa sera, come da tradizione, alle 20.30 da largo monsignor D’Ardia partirà il pellegrinaggio a piedi fino alla parrocchia di Pantano, dove è ancora custodita quella statuina di gesso, alta 42 centimetri, che attorno alle 16.20 di trent’anni fa pianse davanti alla piccola Jessica Gregori, che aveva solo sei anni. La Santa Sede non si pronunciò mai apertamente, né in un verso né nell’altro, lasciando di fatto in sospeso la vicenda. La Commissione teologica diocesana di cui è stato vicepresidente padre Flavio Ubodi arrivò «alla conclusione che non c’erano imbrogli, né scopi di lucro da parte dei Gregori – come spiegò in un’intervista di qualche anno fa - cosa che accertò anche la magistratura non ravvisando alcun reato e rimettendo tutto nelle mani della Chiesa». Il Papa, Giovanni Paolo II, la volle al Vaticano, al Palazzo apostolico, dove la consacrò con una corona benedetta. Oggi, a trent’anni di distanza, restano ancora tanti interrogativi. Ma altrettanta è la fede di chi partecipa ai pellegrinaggi e di chi, anche dall’estero, si reca a Pantano per una preghiera.