TARQUINIA - Il comitato “Insieme per l’ospedale di Tarquinia” ha scritto una lettera aperta alla Asl di Viterbo. «La nostra Asl VT offre programmi di screening oncologici tra cui quello della mammella per le donne comprese tra i 50 e i 74 anni - affermano dal comitato - Per anni un'unità mobile ha sostato in paesi della provincia, facilitando l'adesione all'importante proposta di prevenzione del tumore alla mammella, la neoplasia più frequente nelle donne in Italia. Perchè l’unità mobile di screening non viene più a Tarquinia? Il blocco a singhiozzo di tale attività risale ai tempi del Covid, ma ora perché non ve n'è più traccia? Le donne di Tarquinia adesso vengono invitate a recarsi all'ospedale di Montefiascone o a Viterbo e ciò rende complesso, per alcune impossibile, accogliere positivamente l'invito e prendersi cura della propria salute. La distanza Tarquinia-Montefiascone è di 52 Km e non esiste possibilità di usare mezzi di trasporto pubblici e, comunque, con mezzi privati solo per il viaggio A/R si impiegano 2 ore con conseguente aggravio economico , assenza dal lavoro, peggioramento dell'inquinamento atmosferico. La conseguenza gravissima è che molte donne rinunciano o sono costrette a rinunciare ad aderire al suddetto screening. Tutto questo altera in modo traumatico la possibilità di diagnosi precoce e l'eventuale percorso terapeutico». «Si chiede fortemente - prosegue il comitato - che venga ripristinato al più presto il servizio di unità mobile se si vuole ancora parlare di screening nel vero senso della parola, cioè mettere tutte le donne in condizione di poterne usufruire ed incrementarne quanto più possibile l'adesione».

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