Sette milioni Pnrr per dare nuova vita a Villa Lante. Un’occasione unica per il pieno recupero di questo celebre giardino.

Molte le esigenze manifestate da un complesso che, per sua natura, è particolarmente esposto al degrado dei materiali componenti ed alla complessa interrelazione degli apparati impiantistici con la materia delle fontane e con quella viva degli assetti vegetali.

Il progetto è stato presentato ieri, tra gli altri, da Stefano Petrocchi, direttore dei Musei della Regione Lazio e da Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del ministero della cultura.

Le linee di azione sono rivolte pertanto al restauro dei manufatti, per lo più lapidei, come fontane, scalinate, balaustre e pavimentazioni, alla intricata rete impiantistica di distribuzione e smaltimento, all’importante patrimonio vegetale che è parte integrante del disegno architettonico della Villa.

Alle tre direttrici di azione – restauro, impianti, verde - si affianca il complesso di interventi destinati al miglioramento dell’accessibilità, sia fisica che cognitiva e alla valorizzazione. Si tratta di lavori volti a favorire l’accessibilità fisica ai principali terrazzamenti del Giardino formale e alla creazione di un circuito dedicato all’interno del parco; gli strumenti di ausilio alla visita, inclusivi e declinati secondo diverse tematiche di interesse; la realizzazione dell’impianto di illuminazione, finalizzato ad ampliare orari ed esperienza di visita nei confronti dei diversi target di utenza. Gli interventi di natura “strutturale”, in rapporto al funzionamento dell’intero giardino, saranno estesi all’intero compendio, secondo principi di sostenibilità e razionalità delle opere volti a favorire la gestione futura del complesso, come i sistemi impiantistici: interventi di natura certamente tecnica, ma che entrano da protagonisti nell’immagine della Villa, che vede nella narrazione costruita dal percorso dell’acqua il suo principale motivo conduttore. I lavori per i quali è stata avviata la progettazione interesseranno, con diverse modulazioni, tutti gli ambiti del giardino, con un focus accentuato sul giardino formale ove si concentra il maggior numero di fontane e, conseguentemente, degli interventi restaurativi. Nel parco, vasto settore fortemente rinaturalizzato, oltre al recupero delle fontane superstiti saranno attivate opere e azioni dedicate alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità.

La progettazione, affidata con gara di evidenza pubblica, è ora entrata nelle fasi operative, con la conclusione delle procedure di affidamento, che hanno visto la partecipazione di dodici gruppi e società di progettazione.