New York, 23 set. (Adnkronos) - Ha trascorso lintera giornata di domenica in albergo, nel cuore di Manhattan, a scrivere e limare gli interventi che terrà al Palazzo di Vetro di New York, allassemblea generale delle Nazioni Unite. Ma ieri la premier Giorgia Meloni ha lavorato anche a un dossier che, da sempre, occupa uno spazio di tutto rilievo sulla sua scrivania: lIntelligenza artificiale, su cui dirà la sua anche in due dei discorsi che terrà allUnga tra oggi e domani. Non credo che lo sviluppo dellIA si possa o debba frenare, ma faremmo un errore enorme se non lo governassimo, ragionava solo la settimana scorsa la presidente del Consiglio con la platea di Confindustria. Perché lIA reca con sé grandi opportunità, ha sempre riconosciuto la premier, e lItalia non può certo restare a guardare rischiando di non coglierne. E così ieri a New York Meloni ha visto tre big delli-tech, ovvero gli ad di Google-Alphabet, Sunder Pichai, di Motorola, Greg Brown -con lui già il secondo incontro dopo quello di una manciata di mesi fa a Roma- e di Open Ai, Sam Altman. Mentre stasera riceverà il premio tributatole dallAtlantic Council dalle mani di Elon Musk, mente e cuore di Tesla ma anche a capo di Xai, la startup di intelligenza artificiale dal valore di 24 miliardi di dollari. Tra loro competitor agguerriti, ma la competizione è tra le aziende che governano, mica con lItalia, ragionavano fonti italiane interessate al dossier a stretto giro dagli incontri. I tre ad, nei faccia a faccia con Meloni, hanno ragionato su rischi e potenzialità di investimento in Italia, mostrando interesse nellopportunità di puntare sul nostro Paese, viene assicurato dalle stesse fonti. Non si sarebbe parlato di eventuali partnership pubblico-privato, ma sarebbe stato manifestato linteresse per il mercato italiano. Con un occhio attento alle startup presenti e nascenti, allopportunità di collaborare con le università italiane a cui sia Pichai, che Brown e Altman avrebbero riconosciuto lalto livello di formazione, soprattutto ingegneristica. Anche per questo, si sarebbero detti disposti a trasmettere il loro know how alle imprese italiane. Tutto ciò che riguarda la IA interessa il nostro Paese, spiegavano fonti italiane dopo gli incontri, mettendo sullo stesso piano gli interlocutori della premier e non escludendo ipotesi di investimenti anche da parte di Musk, così come le abbiamo con Google, del resto. Declassate anche le polemiche per la scelta delluomo di Tesla a tributarle questa sera lonorificenza riconosciuta in passato a personaggi del calibro di Shimon Peres, Henry Kissinger, Mario Draghi, Volodymir Zelensky, Christine Lagarde. La scelta di Musk risale a mesi e mesi fa, circa un anno, dunque ben prima della polemica innescata dal tweet choc contro Joe Biden e Kamala Harris, poi cancellato, subito dopo lagguato a Donald Trump. Tra Meloni e il numero uno di X cè un rapporto personale, di stima reciproca, collaborazione e cooperazione, puntellato anche da potenziali opportunità di sviluppo in Italia. Inclusa Starlink, la costellazione di satelliti di SpaceX, per laccesso a internet satellitare in banda larga a bassa latenza. Al momento solo unipotesi: non cè nulla di firmato, nulla di concreto, si affrettano a precisare le stesse fonti.