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Designazioni annullate per tutti i fischetti della Regione Lazio (Foto Alessio De Luca)
La storia si ripete e tutto questo fa capire quanto le cose non siano affatto cambiate dal 2018 ad oggi. Dopo sei anni siamo di nuovo qui a raccontare lo sciopero degli arbitri nella Regione Lazio per dire basta alla violenza: sabato e domenica, infatti, non si giocherà, c’è lo stop dall’Under 14 all’Eccellenza, con l’ufficialità che arriverà tramite comunicato nella giornata di domani dagli organi preposti.
Sei anni fa a Riccardo Bernardini di Ciampino, sabato scorso a Edoardo Cavalleri di Civitavecchia, entrambi direttori di gara della Regione Lazio aggrediti chi da tifosi e chi da giocatori. Il fischietto romano venne aggredito da due tifosi domenica 11 novembre 2018 al termine dell'incontro di calcio (Promozione) giocato allo stadio Francesca Gianni di via del Casale di San Basilio. Due uomini avevano scavalcato la recinzione delimitante l’area degli spogliatoi e si erano avventati su Riccardo, colpendolo con due violenti schiaffi al volto. I due aggressori sono poi subito scappati. Riccardo, nel frattempo, aveva perso conoscenza e nella caduta aveva sbattuto la testa per terra, riportando un taglio alla nuca, dal quale è uscita una gran quantità di sangue. Al direttore di gara civitavecchiese sabato durante una partita di Terza Categoria a Viterbo (Corchiano-Cellere) è stata riscontrata la frattura del capitello radiale al braccio sinistro con una prognosi di guarigione di 30 giorni, in virtù di un pugno e degli strattonamenti da parte di un giocatore di 27 anni (domani è attesa la sentenza del giudice sportivo).
C’è da dire che la sezione di Civitavecchia poco più di un mese fa aveva già subìto un’altra grave aggressione, ai danni di un giovane arbitro, Federico Biso, che domenica 27 ottobre al termine di Academy Santa Marinella-W3 Maccarese (partita di Under 15 Provinciale-14 anni), era stato affrontato da un genitore di un giocatore della squadra ospite, che con veemenza gli ha gettato in faccia una bottiglietta.
Tante, dunque, troppe le aggressioni che come detto hanno portato l’Aia allo sciopero degli arbitri nella Regione Lazio in questo weekend.
IL COMUNICATO DI OGGI, MERCOLEDÌ 04/12/2024, DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI CARLO PACIFICI. «È ora di dire basta! La violenza sugli arbitri, fenomeno da sempre grave nel calcio italiano, ha ormai assunto contorni insostenibili». Il presidente dell’Aia Carlo Pacifici annuncia importanti prese di posizione contro la violenza sugli arbitri, dopo l’ultimo grave episodio che ha portato un giovane in ospedale con un braccio fratturato e 30 giorni di prognosi. «L'Associazione Italiana Arbitri, a tutela di tutti i propri 33 mila associati, assumerà ora dure prese di posizione per lanciare un segnale forte e tangibile contro questa deplorevole realtà, che si manifesta soprattutto nei campi di periferia a danno di giovani che, con il proprio impegno, permettono il regolare svolgimento dei campionati dilettantistici e del settore giovanile - prosegue Carlo Pacifici - un primo segnale partirà dal Lazio, regione dove si è registrato l'ultimo grave episodio, con un arbitro, impegnato in una partita di Terza Categoria, che a seguito di un'aggressione ha riportato la frattura di un braccio con una prognosi di 30 giorni. Un episodio che oltre ad avere conseguenze fisiche e psicologiche, le avrà anche a livello lavorativo essendo il giovane associato impossibilitato per alcune settimane a poter svolgere la propria professione di fisioterapista. Il mondo del calcio e soprattutto le Istituzioni si devono fermare a riflettere su un fenomeno che ha ripercussioni non solo sportive ma anche sociali. Non basta condannare il fenomeno bisogna agire subito per allontanare chi semina odio e violenza sui campi di calcio. Tutelare gli arbitri vuol dire tutelare il calcio. È quindi iniziata una riflessione e nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di questa dura presa di posizione, stabilendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi campionati professionistici - conclude il presidente dell’Aia - per portare l'attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri».
I NUMERI. Nelle ultime due stagioni sportive, 2022/2023 e 2023/2024, si sono registrati in totale 870 episodi di violenza ai danni di direttori di gara per un totale di 978 giorni di prognosi. Un dato che comprende violenza fisica grave (180 casi), violenza fisica (257), violenza morale (62), altre condotte (282) e tentate violenze (89). Le violenze vengono commesse principalmente nei campionati regionali (579 casi, di cui 126 gravi, per 699 giorni di prognosi), poi nei campionati giovanili (282 casi, di cui 48 gravi, per 250 giorni di prognosi) e infine in quelli nazionali (9 episodi, di cui 6 gravi, per 29 giorni di prognosi).
A livello territoriale la maggioranza degli episodi si sono verificati nel Lazio (109), seguito da Sicilia (98), Lombardia (97), Toscana (86) e Piemonte (83). Un altro dato importante riguarda gli autori delle violenze che, nell’85-90% dei casi, sono state commesse da tesserati tra calciatori e dirigenti/allenatori. Il trend è stato in crescita, considerando che si è passati dai 342 episodi della stagione 2022/2023 ai 528 della 2023/2024. Nella stagione Sportiva in corso, 2024/205 (dati aggiornati al 20 novembre), si sono già registrati 195 episodi di violenza, di cui 15 gravi, per 61 giorni di prognosi in totale.
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