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Bagno di folla ieri a Soriano nel Cimino per il ritorno nella Tuscia di Leonardo Bonucci.
L’occasione è stata di quelle importanti: il Premio Calabrese.
Tra i premiati di quest’anno c’è il calciatore viterbese che proprio pochi giorni fa ha annunciato il suo ritiro. «Il mio sogno ora - ha rivelato nel ricevere il premio dalla mani del ministro dello Sport, Andrea Abodi - è quello di fare l’allenatore».
Bonucci nel suo intervento ha ricordato che «siamo a pochi passi da dove sono nato e cresciuto. Ora sogno un po’ di tempo da passare con la famiglia perché, come tutti i calciatori, ho abbandonato presto casa. Subito dopo il sogno è quello di fare l’allenatore. Tutti i bambini che sono qui devono coltivare il sogno di arrivare in alto».
«Speriamo - ha aggiunto Abodi - che sempre più giovani italiani possano giocare nei nostri club per poi arrivare a vestire la maglia azzurra».
Tra le personalità che come lui hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, anche Monica Guerritore. L’attrice, regista, drammaturga e scrittrice ha anticipato i suoi prossimi impegni tra cui la serie “Vita da Carlo” con Verdone e il film “Anna” sulla Magnani. Un progetto che le sta particolarmente a cuore e sul quale è impegnata da un paio di anni.
Ideato dal giornalista Antonio Agnocchetti e promosso dal Comune di Soriano, il Premio Calabrese nasce nel 2012 in memoria di Pietro Calabrese, giornalista romano ed ex direttore della Gazzetta dello Sport, Il Messaggero e Panorama, scomparso a 66 anni nel 2010. Giunto quest’anno alla 13esima edizione, è destinato a donne e uomini che hanno collezionato successi e riconoscimenti nel mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport e del giornalismo, guadagnandosi un posto nel cuore degli italiani e scrivendo pagine importanti della storia del nostro paese.
Quattordici i premiati di quest’anno: oltre a Bonucci e Guerritore, il produttore cinematografico e discografico Domenico Procacci; il regista e sceneggiatore Enzo Castellari; il chitarrista, arrangiatore e direttore d’orchestra Pinuccio Pirazzoli; lo scrittore, sceneggiatore e autore televisivo Giancarlo Governi; Marco Mezzaroma, presidente di Sport e salute; i direttori sportivi di Inter e Bologna Piero Ausilio e Giovanni Sartori; Giancarlo Oddi, artefice dello storico scudetto della Lazio del 1974; i giornalisti Daniele Dallera (Corriere della sera), Monica Giandotti (conduttrice Rai), Guy Chiappaventi (TgLa7 ), Camilla Mozzetti (Il Messaggero).
Premio alla memoria, invece, per Ernesto Assante, storica firma della Repubblica Tommaso Maestrelli, allenatore e “padre” della Lazio tricolore del 1974.