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La mostra “Macchine di Pace” arriva nella città di Santa Rosa.
Il viaggio nella tradizione delle grandi macchine di fede, che, inizio anni fa proprio a Viterbo, torna nella sua città natale. Si tratta di una mostra internazionale e itinerante che, si ricollega al progetto Macchine di Pace, come già detto nato a Viterbo lo scorso anno, per celebrare i dieci anni del riconoscimento Unesco delle feste di Rete delle grandi Macchine e spalla.
Oggi pomeriggio al taglio del nastro, la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, il prefetto, Antonio Cananà e la soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo, Margherita Eichberg, il presidente del Sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini e suor Francesca del Monastero di Santa Rosa.
La mostra, alla cui realizzazione hanno collaborano i Facchini del sodalizio di Santa Rosa e l’associazione delle comunità della Rete sarà esposta nella Sala del Quattrocento del Monastero di Santa Rosa, e ospiterà oggetti di culto e folklore riguardanti la tradizione e le origini delle quattro macchine a spalla protagoniste di altrettante feste religiose, la festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda di li candereri, di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo.
«Un evento importantissimo che segna l’inizio dei festeggiamenti per Santa Rosa - ha detto la Frontini – e che è stato realizzato proprio quest’anno che, ricorrono i venti anni del riconoscimento Unesco e simultaneamente i quarantacinque anni di vita del sodalizio dei Facchini di Santa Rosa».
Sempre nel monastero ma, nella sala delle colonne si potrà visitare un’altra mostra di Rete, “Reportage di Patrimonio”, che presenta le feste narrate dagli scatti dei fotografi di comunità già presentata a Nola e Sassari.
Viterbo è l’unica città della Rete che ospita, prima del suo ritorno nel contesto internazionale, dopo Betlemme e Praga.
L’evento nato in collaborazione con Ministero della Cultura- iCPI, è patrocinato dal Ministero degli Esteri, dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale, dal Rotary International e Frach e dal Rotary Club di Viterbo, dalla Federazione nazionale italiana per l’Unesco dalla Diocesi di Viterbo e dalle Città della Rete e da Meraviglia Italiana.