CIVITAVECCHIA – Per Avs-Demos, partito che ha espresso l’assessore all’Ambiente Stefano Giannini, la certezza è soltanto una: nessuna combustione dei rifiuti, di nessun genere, nel territorio di Civitavecchia. Per Usb è tempo di fare chiarezza, concretamente. Al centro del dibattito c’è Tvn, alla luce di quanto annunciato dalla consigliera regionale Marietta Tidei sulla lettera che Enel ha inviato al Mase per l’autorizzazione alla messa fuori servizio definitiva di Tvn, iniziando il percorso già a partire da lunedì 15 luglio, e delle voci su eventuali progetti di smaltimento dei rifiuti di Roma all’interno del sito. 

«Ad oggi non risulta nulla a riguardo, né ufficialmente né ufficiosamente, motivo per il quale non possiamo che confermare quanto abbiamo sempre sostenuto: nessuna combustione dei rifiuti, di nessun genere, nel territorio di Civitavecchia – hanno chiarito da Avs-Demos – a tal proposito giova rammentare che è espressamente vietato dall'attuale piano rifiuti regionale».

Intanto da circa due settimane, come ricorda Roberto Bonomi di Usb, la città «sta aspettando di visionare il Piano di dismissione della centrale Torrevaldaliga Nord che, secondo le prescrizioni AIA, Enel dovrebbe avere trasmesso entro il 30.06.2024. Sul sito del Ministero infatti non ve ne è traccia, cosa già abbastanza strana considerando l’importanza della tematica – ha spiegato – nel frattempo continua lo stillicidio di notizie circa il destino di Tvn. Un giorno si parla di idrogeno da biomasse e un giorno di smaltimento dei rifiuti». E poi il fuori servizio anticipato, che preoccupa i lavoratori, con Tidei che «bene ha fatto – ha aggiunto Bonomi – a richiedere una immediata audizione di Enel presso la Commissione Sviluppo economico della Regione Lazio, da riunire alla presenza delle istituzioni locali e delle forze sociali. Nel frattempo, nulla è dato sapere circa i lavori della cosiddetta “task-force” istituita nell’ambito del Comitato ministeriale di coordinamento per il rilancio produttivo e la tutela dell’occupazione nella fase del post carbone, al fine di affrontare in maniera più snella la fase di confronto con le aziende pronte a investire nel territorio». Task force alla quale Usb chiede oggi di mettere a conoscenza la città dei risultati raggiunti, anche alla luce dei programmi Enel di dismissione dell’impianto. «Tanto più ora che si è completato l’insediamento della nuova Giunta, alla quale chiediamo quindi di farsi parte attiva con il Ministero – ha ribadito – per una urgente convocazione dell’intero Comitato di coordinamento. Anche perché, nel frattempo, sono ben noti i risultati che si vanno delineando nel parallelo tavolo ministeriale istituito per il phase-out della centrale a carbone di Brindisi. Nell’ultima riunione di ormai un mese fa, la città pugliese non ha infatti ottenuto solo un Accordo di programma per il territorio, obiettivo che a Civitavecchia si insegue da anni, bensì la presentazione di effettivi progetti aziendali per la creazione di un polo per le grandi carpenterie (Scandiuzzi), per la produzione di pale eoliche innovative (ACT Blade, con Invitalia), per lo sviluppo della logistica (Grimaldi) e per un impianto per il riciclo del materiale proveniente dalle pale eoliche a fine vita (Greenthesis). Iniziative concrete quindi, in grado di garantire lavoro, alle quali va inoltre aggiunta la disponibilità di altre importanti società (Renantis e Fincosit) ad attrezzare e gestire un’area portuale per la realizzazione dei floaters, ovvero le basi per gli impianti eolici offshore galleggianti. In tutta evidenza un piatto assai ricco – ha concluso Bonomi – che testimonia della differenza al momento esistente tra le due realtà. Così non può quindi continuare, è ora che Civitavecchia e i lavoratori delle centrale di Torrevaldaliga Nord abbiano le risposte che servono».