CIVITAVECCHIA – La questione dell'abbattimento degli alberi di piazza Regina Margherita suscita preoccupazione e polemiche. L’associazione Civitavecchia Popolare, infatti, lamenta la mancanza di informazioni chiare sul progetto di restyling del mercato, che pare avanzare senza un adeguato confronto pubblico, alimentando timori di scelte dannose per la comunità.

«Piazza Regina Margherita è molto più di un semplice mercato – ricordano - è un simbolo di aggregazione per i civitavecchiesi, uno spazio legato a eventi pubblici, momenti sociali, giochi dei bambini e tradizioni cittadine. La sua ristrutturazione è attesa da anni per rispondere alle nuove esigenze e contrastare la crisi dovuta alla concorrenza dei centri commerciali. Tuttavia, eliminare le alberature centenarie significherebbe non solo perdere un prezioso polmone verde, ma trasformare la piazza in un'isola di calore estivo, meno attraente per residenti e turisti. Condividiamo la preoccupazione delle associazioni ambientaliste, che hanno espresso all'amministrazione comunale la loro contrarietà all’abbattimento, trovando supporto tra cittadini e operatori economici. La perdita di questi alberi, parte integrante dell’identità storica e ambientale della piazza, sarebbe irrimediabile. Auspichiamo che l’amministrazione, che ha ereditato tale progetto dall’amministrazione precedente, stia lavorando, come sembra trapelare dalle scarse notizie di stampa, ad una rimodulazione sostenibile del progetto di restyling del mercato – hanno aggiunto - evitando soluzioni realisticamente non percorribili quali lo spostamento degli alberi o del tutto insignificanti quali la sostituzione con alberelli piantati in altro luogo. Non vale neppure la giustificazione che gli alberi sono malati, perché si possono curare. Le alternative di riqualificazione e valorizzazione della piazza come luogo per attività sociali e commerciali ci sono, le relazioni tecniche prodotte dagli stessi uffici comunali negli anni scorsi lo dimostrano, mentre rileviamo negativamente come ad oggi sia sul tavolo un progetto che sacrifica completamente l’aspetto ambientale e stravolge il volto storico - urbanistico e la funzione sociale della piazza. C'è tutto il tempo – hanno concluso - per ripensare al progetto e di non inferire ferite che non sarebbero mai più sanabili per la città».