CIVITAVECCHIA – Fabrizio Airi è finalmente tornato nella sua abitazione e la sua storia, a tratti assurda, sembra avviarsi verso un lieto fine. Nei mesi scorsi la sentenza del Tribunale di Civitavecchia che ha riassegnato l’alloggio Ater a Campo dell’Oro a lui e a suo padre, una sentenza che pone fine a mesi di difficoltà e tribolazioni perché Fabrizio è affetto da Sma di tipo 2 ed è costretto su una sedia a rotelle. Fabrizio e suo padre, Aldo Airi, hanno vissuto per quasi tre anni in affitto in un’abitazione, in attesa della riassegnazione, in un’abitazione che non era strutturata per l’assistenza di Fabrizio e suo padre ha dovuto fare di necessità virtù, ingegnandosi e mettendocela davvero tutta per non far mancare niente a suo figlio sperando di poter tornare al più presto a casa, quell’appartamento a misura di Fabrizio, totalmente agibile e con un ascensore che lo porta direttamente nella sua stanza. «Voglio ringraziare il Tribunale di Civitavecchia - ha detto Fabrizio - per aver accelerato la riassegnazione avendo compreso le nostre difficoltà, le mie difficoltà e i problemi legati alla nostra situazione. Ora finalmente sono tornato a casa, dopo esserne stato lontano per 3 anni, dal luglio del 2020. Sono stati anni duri, di battaglie legali e non ma ora finalmente si vede un po’ di luce». Fabrizio ora, finalmente, sta bene in una casa che suo padre ha reso completamente agibile, dove può fare serenamente la doccia senza le difficoltà immani degli scorsi mesi. Fabrizio ora sorride dopo aver riacquistato un po’ di serenità dopo anni di battaglie. Nell’agosto del 2020, infatti, Fabrizio Airi ha sporto denuncia ai Carabinieri contro la madre e il fratello ed è andato a vivere con il padre che si è messo in aspettativa e, da quel momento, si occupa di lui notte e giorno. Mentre il percorso giudiziario va avanti ora Fabrizio e Aldo si stanno dedicando alla casa di Campo dell’oro dopo aver ripristinato, per primi, gli ambienti dedicati a Fabrizio ed è proprio lui a lanciare un appello. «Ringrazio ancora una volta il Tribunale. Ora, finalmente, giustizia è fatta - ha concluso - e chiedo che si smetta di utilizzare i social per diffondere falsità».

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