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Don Ivan Leto*
La storia della salvezza si era aperta con il divieto di mangiare il frutto proibito. Ora si compie con il comando di mangiare il frutto dell'albero della vita.
La presenza di Gesù nell'Eucaristia è la più grande e straordinaria delle Sue presenze, perché tocca la materia, il pane e il vino, ma anche la più difficile perché chiede di vedere oltre, con gli occhi della fede.
La presenza eucaristica di Gesù è la più nascosta e difficile da credere. Costituisce una sfida e una provocazione per la nostra intelligenza.
Anche noi siamo esposti alla stessa tentazione di quel "certo prete teutonico, ottimo in ogni virtù sacerdotale, ma dubbioso sul mistero della transustanziazione" protagonista del miracolo di Bolsena. Per credere, dovrebbe bastarci la parola di Gesù, garanzia assoluta di verità, ma il Signore per aiutare la nostra poca fede compie anche, attraverso i secoli, numerosi miracoli eucaristici: quello compiuto a Bolsena, quello di Lanciano, quello di Siena e tanti altri.
Gesù, sul punto di salire al cielo, ha promesso solennemente agli apostoli, ai loro successori e a tutti i credenti: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Egli mantiene la promessa e in vari modi accompagna il cammino della Chiesa attraverso i secoli. Troviamo questo tema meravigliosamente illustrato da Raffaello, in una delle celebri stanze da lui affrescate in Vaticano: la cacciata di Eliodoro; la liberazione di San Pietro; l'allontanamento di Attila dall'Italia; la Messa di Bolsena. Questa Messa, divenuta famosa per il miracolo eucaristico, è stata scelta proprio per sottolineare che l'Eucaristia è il centro della vita del cristiano e della Chiesa, la presenza più forte ed efficace del Signore in mezzo a
noi.
*Don Ivan Leto
sacerdote della Diocesi
Civitavecchia - Tarquinia