Non è mai facile trovarsi di fronte ad un’impresa sportiva che si sposa con la perfezione. Tuttavia non si può non esserne soddisfatti e pertanto è assolutamente normale esaltarla oltre a farla veicolare attraverso le colonne di un giornale o di un sito affinché venga metabolizzata alla grandissima dagli amanti della disciplina che ha appunto scandito interminabili e indimenticabili momenti di gloria. La disciplina in questione è la pallanuoto femminile. Che ha trovato nel setterosa della Nautilus non solo l’essenza del bel gioco e della forza talmente devastante da ridurre ai minimi termini ogni avversario affrontato, ma soprattutto l’impeccabile assemblaggio di tutte le componenti. Che vale la pena, per l’alto valore che racchiudono, passarle ai raggi x. Ed elencarle.
LA SOCIETÀ Funzionale, organizzatissima, un autentico modello virtuoso dovuto alle straordinarie doti del presidente Alberto Braccini: la sua enorme capacità di saper curare alla grande le pubbliche relazioni ha permesso che un giovane club quale appunto la Nautilus sia riuscito ad avere al suo fianco la NC e l’amministrazione comunale e a calamitare importantissimi sponsor quali l’impresa di Paolo Sacchetti (il quale per primo in assoluto ha avuto l’enorme merito di credere ciecamente in un progetto che, fatti alla mano, si sta rivelando fantasticamente vincente), l’amministratore delegato di Wish It, l’Officina dei Sapori di Jng Feng, Sportiello, la farmacia Turchi e De Rosso elettrodomestici.

SETTORE ATLETICO L’eccellente e altamente qualitativo “marchio di fabbrica” di Mauro Ronconi ha impresso un segno indelebile: la preparazione natatoria di tutte, nessuna esclusa, le pallanuotiste della Nautilus ha rappresentato uno spettacolo nello spettacolo e naturalmente, al tempo stesso, una delle armi maggiormente letali grazie alle quali specialmente nelle fasi discendenti di ogni match (terzo e quarto tempo) si sono sempre consolidati i successi ottenuti.
SETTORE MEDICO Altro fiore all’occhiello della società che evidentemente ha avuto la forza e il larghissimo merito di non lasciare nulla al caso: la presenza del dottor Paolo Moretti, peraltro già assurto agli onori waterpolistici nazionali essendo entrato nello staff del settore giovanile azzurro, ha rappresentato un’altra splendida tessera del rilucente mosaico, che ha riempito di ammirazione gli occhi di tutta Italia.
SETTORE TECNICO Qui il discorso si fa serio. Che un personaggio quale Daniele Lisi non avesse bisogno di presentazione in campo pallanuotistico (giocatore fortissimo, scudettato al quadrato con lo stellare Posillipo, protagonista di mille battaglie nel massimo campionato con la calottina di numerosissime squadre che ad ogni fine stagione se lo contendevano per averlo nei propri ranghi ) era fin troppo scontato, ma che dovesse esprimere personalità ed acutezza tattica cinque stelle extra lusso come tecnico , ebbene è stata questa una fulgidissima sorpresa che, dopo l’esordio a bordo vasca di due anni or sono, oggigiorno ha il dolcissimo sapore di una stupenda conferma. E, attenzione, il suo vero, gigantesco capolavoro non è tanto l’attuale conquista della A2 quanto il profondo lavoro psicologico effettuato per sconfiggere i micidiali avversari interiori con cui hanno inevitabilmente avuto a che fare le protagoniste del team, costrette a ricominciare dalla serie B dopo che nella stessa seconda categoria nazionale (raggiunta al termine di un altro trionfale doppio percorso tra cadetteria e girone decisivo per l’A2 e poi svanita nel nulla per la rinuncia a parteciparvi da parte del loro “vecchio” club, la Coser) si erano magnificamente classificate al quarto posto. Senza un Lisi capace di somministrare massicce doti di entusiasmo, indispensabili per far (ri)acquisire autostima (e piena consapevolezza di poter performare a livelli inarrivabili per le antagoniste) alle sue pupille, sarebbe stato azzardato ipotizzare la travolgente galoppata di cui l’universo sportivo civitavecchiese non può non essere orgoglioso.
LA SQUADRA Non serve certamente abbondare in aggettivi per decantare una stagione impreziosita da 17 successi ed un solo pareggio nella regular season e dal tris d’assi calato ad Avezzano nel quadrangolare valevole per i play off, che sono appunto valsi la serie A2: va da sé che bastano e avanzano i “numeri” descritti per considerarla unicamente e semplicemente speciale . Serve invece ricordare e sottolineare che le magnifiche tredici sono: Jennifer Fraticelli, Chiara Maizzani, Valeria Pipponzi, Alessandra Sartorelli, Giulia Cicognani, Lucrezia Puppi, Venere Tortora, Alessandra Battaglia, Alessandra Pirone, Giulia Buccheri, Agnese Foschi, Alessia Comodi Ballanti, Aurora Braccini. Cinque componenti sfavillanti che hanno illuminato la scena, dunque. Cinque componenti che shakerate con forza si sono rivelate talmente squisite da produrre il capolavoro che ormai tutti conoscono e del quale si parla in termini entusiastici in ogni ambiente pallanuotistico dello Stivale.

PS – La conferma che la Nautilus stia navigando col vento in poppa ed abbia una struttura così solida da lasciar sognare ad occhi aperti ancora non pochi successi, è data financo dalla crescita del settore giovanile , che si avvale della guida della validissima Venere Tortora,depositaria dei fondamentali necessari per forgiare come meglio non si potrebbe un gruppo davvero interessante. Dal quale è prepotentemente emersa Lucrezia Puppi (non è esagerato considerarla una predestinata e si trova già sulla cresta dell’onda avendo ottenuto la convocazione per gli europei Under 15) e inoltre annovera Aurora De Francesco, Chiara Petronilli, Serena Pollicino, Martina Macera, Serena Vannicola, Matilde Bertolli, Giorgia Braccini, Veronica Scateni, Amaranta Presutti. Che sono pronte a bruciare le tappe e a bussare alla porta del coach Lisi per entrare in prima squadra. Buon tutto a tutti.

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