CIVITAVECCHIA – Accordo procedimentale, tutto da rifare. È questo, a quanto pare, quanto emerge dallo scambio epistolare tra Corte dei Conti, amministrazione comunale e, quindi, anche fondo immobiliare, e Autorità di sistema portuale.

La Corte dei conti, infatti, non avrebbe dato il via libera all’erogazione dei 35 milioni di euro al centro dell’accordo procedimentale sottoscritto, a gennaio 2023, tra il Comune di Civitavecchia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centro-Settentrionale e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato alla realizzazione di opere infrastrutturali e di sviluppo per l’interconnessione del porto di Civitavecchia con il territorio. Accordo giudicato ora nullo. Il problema starebbe proprio nella firma del documento: in base alla legge del 2014, infatti, gli accordi tra le pubbliche amministrazioni devono essere stipulati informaticamente, con sottoscrizione mediante utilizzo della firma digitale, a pena di nullità. Passaggio, questo, che non sarebbe stato formalizzato in questo caso, con l’accordo procedimentale firmato come si ricorderà all’aula Pucci dal Ministero, dall’allora sindaco Ernesto Tedesco e dal presidente dell’Authority Pino Musolino. Dunque accordo nullo, 35 milioni - necessari per l'acquisto dell'area denominata Polo di convergenza turistica Civitavecchia Porto - Fiumaretta e per la realizzazione dell'asse stradale per una nuova viabilità di accesso al porto, tramite acquisto e la riqualificazione dell'area di proprietà dell'ex cementificio Italcementi - che non entrano in cassa e tutto da rifare con i tempi che, chiaramente, si allungano. Italcementi aveva concesso un’ulteriore proroga al Comune, tramite ASP finance,advisor del Pincio per il fondo immobiliare, al 31 ottobre prossimo, per l’acquisto dell’area. Ma a questo punto sarà difficile rispettare quella data.

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