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Appalto pluriennale rifiuti: il traguardo sembrava ormai raggiunto con l’aggiudicazione avvenuta il mese scorso. Il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti e di igiene urbana è stato assegnato al gruppo Gesenu - Cosp Tecno Service, dopo l’esclusione della prima classificata perché nel corso delle verifiche sarebbero emerse alcune irregolarità fiscali. Dopo un’attesa durata anni e una lunga serie di proroghe dell'appalto ponte, con la conclusione ormai a portata di mano, la vicenda continua a riservare sorprese. La società Sea - Servizi ecologici ambientali inizialmente individuata come vincitrice della gara, poi esclusa, ha deciso di ricorrere al Tar.
Nello specifico, come si legge nella delibera con cui la giunta autorizza la sindaca a costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Tar Lazio e all'affidamento dell’incarico legale, “con atto notificato il 31 marzo la società Sea-Servizi Ecologici Ambientali ha promosso ricorso avanti al Tar Lazio contro il Comune di Viterbo e contro l’Agenzia delle Entrate per ottenere l'annullamento del provvedimento del 28 febbraio 2025 col quale il responsabile unico del progetto ha escluso la ricorrente dalla gara di appalto pluriennale”.
Successivamente l’11 aprile la società estromessa “ha promosso motivi aggiunti al ricorso contro il Comune di Viterbo, l’Agenzia delle Entrate e nei confronti della società Gesenu e Cosp Tecno Service per l’annullamento, previa sospensione, della determinazione del 19 marzo 2025 con la quale il Comune di Viterbo ha aggiudicato all’associazione temporanea d’imprese Gesenu - Cosp Tecno la gara di appalto pluriennale per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e servizi igiene urbana”.
A fronte dei tempi strettissimi dettati dall’iter giudiziario, l’amministrazione ha dovuto procedere d’urgenza a conferire l’incarico legale. Il termine per la costituzione dell’ente era fissato infatti al 18 aprile poiché “alla luce della presenza dell’istanza cautelare la prima data utile per la camera di consiglio è quella del 23 aprile”.
In ballo c’è un appalto del valore di 51 milioni e 469mila euro per i primi 4 anni, rinnovabile per altri due anni per complessivi circa 25 milioni.
Se la sentenza del tribunale amministrativo arriverà entro il mese di maggio sarà scongiurata la necessità di dover ricorrere a un’ulteriore proroga del ponte. Quella attualmente in corso infatti è entrata in vigore il primo marzo, per una durata di tre mesi.