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Il caso Grancini approda in aula in apertura dei lavori consiliari. Sulla vicenda - una cartellina messa insieme dall'assessore Aronne in cui erano contenuti anche dati riferiti a casellario giudiziario e carichi pendenti del consigliere di Fratelli d’Italia, casualmente consegnata al diretto interessato - che nei giorni scorsi ha provocato notevole clamore essendo stata percepita come un’azione di dossieraggio è arrivata la richiesta di chiarimenti dalla capogruppo meloniana Laura Allegrini. «Nessun dossieraggio» la replica dell’assessore che ribadisce l’argomentazione già fornita tramite un comunicato stampa all'indomani del rinvenimento della cartellina. «Quello non è un dossier, ho scaricato quella documentazione dal sito di Fratelli d’Italia, che è pubblico». Mentre Aronne fornisce la sua versione, il consigliere Gianluca Grancini infastidito lascia i banchi dell’opposizione ma resta in aula per ascoltare. L’assessore prosegue spiegando di aver cercato soltanto di costruire un fascicolo con «una ricostruzione degli atti relativi alla gestione negli anni della piscina comunale». Con Allegrini che ribatte: «Ma perché si è focalizzato su Grancini?» e Aronne motiva: «Perché credevo fosse il direttore, invece ho visto che era un dipendente». Una ricostruzione degli atti sul patrimonio comunale che per l’assessore «è doverosa da parte di un amministratore. È stata fatta anche per lo stadio Rocchi».
«Qualsiasi accusa di dossieraggio non mi appartiene. Se qualcuno immagina che sia stata portata avanti un’azione di dossieraggio è folle, sarei il primo a denunciare. Non credo che il mio comportamento sia stato esecrabile, quel curriculum era pubblicato su un sito pubblico» rimarca Aronne.
Argomentazioni che non convincono e non soddisfano Allegrini. «Dal punto di vista politico e amministrativo a mia memoria mai avuto contezza sia accaduta una cosa simile» ribatte ed evidenzia: «Il consigliere Grancini ha ascoltato tutto ciò che è stato detto e trarrà le sue conclusioni. Di sicuro non è piacevole essere oggetto di attenzione». Alvaro Ricci, capogruppo Pd, si assume il ruolo di paciere e, pur riconoscendo che il rinvenimento del fascicolo «qualche perplessità e un po’ d’ansia l’ha lasciata», ritiene che la vicenda «si possa concludere con un’ammissione di leggerezza. Non posso credere a un’attività dossieristica» e auspica che la questione possa essere chiarita in maniera civile. Dubbiosa in merito la meloniana Allegrini che si lascia sfuggire un commento rivolto ad Aronne che lascia intendere di essere a conoscenza che l’attività è proseguita anche dopo la scoperta del “fascicolo” Grancini. L’assessore la invita a ripetere quanto detto al microfono perché resti a verbale. La consigliera si limita solo ad accennare si tratti sempre di attività legate alla piscina. E non aggiunge altro. Ma è abbastanza per rendersi conto che la vicenda potrebbe riservare ulteriori sorprese.
Il parlamentino di Palazzo dei Priori passa poi alla trattazione dei punti all’ordine del giorno, iniziando dalla proposta relativa all’approvazione di tariffe orarie agevolate per il parcheggio del Sacrario e di eventuali altre aree sosta a pagamento all’interno del centro storico.
Negli intenti dei firmatari - Fratelli d’Italia, gruppo misto, Lega e Fi-Udc-Fondazione - dovrebbe fungere come incentivo al contrasto della desertificazione delle attività commerciali.
Allegrini ne spiega la ratio. «Il parcheggio del Sacrario è funzionale al commercio del centro storico» e considerato che la sindaca ha stabilito un bonus di un’ora l’opposizione chiede di ampliarlo di mezz’ora. «Un’ora e mezza di sosta gratuita per consentire a tutti di venire in centro. L’ulteriore mezz’ora non costituirà una grossa differenza per Francigena» osserva. Ragionamento su cui non concorda però il dem Ricci che invita a valutare l’impatto economico che tale misura avrà sulla partecipata. «A spanne - osserva - l’incasso del parcheggio al Sacrario ammonta a 400-450mila euro l’anno. Credo che la misura possa influire di almeno 100mila euro. Una buona iniziativa ma qualche ragionamento sul rapporto spesa-benefici bisognerebbe farlo».
Invita poi a pensare a investimenti a medio-lungo raggio invece che a «interventi estemporanei». Poi la proposta: «Convocare un consiglio straordinario su questo tema, con numeri alla mano, per ragionare a tutto tondo e individuare l’intervento migliore che possa soddisfare tutti con un investimento di risorse serie».
Nessuna pregiudiziale da parte della sindaca Chiara Frontini su un consiglio ad hoc sul centro storico. «È un tema complesso da affrontare in maniera sistemica non per singolo punto, e la delibera di giunta approvata nei giorni scorsi punta proprio a mettere a sistema una serie di misure» afferma per poi replicare a Ricci sugli investimenti e sui tempi necessari.
«Veniamo da 20 anni di disinvestimenti» rimarca per poi elencare gli interventi in atto che, tra fondi Pnrr, Giubileo e altre risorse a disposizione, rappresentano investimenti «che cubano circa 90 milioni di euro nel sistema centro storico». Secca la replica di Allegrini alla prima cittadina: «Non ci ha convinto perché in 3 anni per i commercianti del centro storico non è stato fatto nulla. Al di là della visione rosea qui servono misure immediate» incalza. Al termine della discussione ritira l'ordine del giorno con l’impegno però «di discuterne in maniera approfondita durante la seduta straordinaria sul centro storico».