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500mila euro per insegnare la biodiversità alla Pensilina. E' uno dei 32 progetti inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche - finanziato con 70 milioni di euro di fondi Fesr, Giubileo e Pnrr - approvato martedì dalla maggioranza Frontini.
Un’idea, che appena venuta a conoscenza dei viterbesi è stata subito ribattezzata come “il progetto delle farfalle”, ha suscitato tra i cittadini battute ironiche e perplessità. Le stesse perplessità e qualche sorrisetto con cui è stata accolta in aula, durante il consiglio comunale, da alcuni esponenti di minoranza.
Sorrisini che hanno infastidito la consigliera di Viterbo 2020 Melania Perazzini, che a quel progetto ha lavorato e di cui ha tenuto a spiegare la valenza.
«Due gli obiettivi del progetto: il recupero della pensilina che deve essere valorizzata in maniera diversa e attrarre un turismo composto da persone alfabetizzate alla scienza».
Non sarà solo “l’isola delle farfalle” ma un luogo, con laboratori, esposizioni e una sala multimediale, in cui persone di ogni età potranno imparare il rispetto della biodiversità.
Ma la scelta della nuova destinazione d’uso della Pensilina è stata in parte anche condizionata da motivi più pragmatici.
«Per poter accedere ai finanziamenti del Fesr - ha aggiunto Perazzini - almeno il 30% degli interventi deve essere dedicato alla protezione e al mantenimento di quel capitale naturale che è rappresentato dalla biodiversità».
In difesa del progetto anche l’assessore alla Qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne: «Renzo Piano vuole realizzare un farfallario a Genova e diventerà un progetto qualificante della zona del porto».
Tra gli oltre 30 progetti anche la creazione di tre infopoint in un’area circoscritta, tra il Sacrario e Valle Faul, individuati nella casa di Alfio, il Lazzaretto e la Pensilina. Scettica in merito la consigliera di Fratelli d’Italia Antonella Sberna che, oltre a non comprendere la decisione di “sfrattare” quello di via Ascenzi per ospitarci i gruppi consiliari, ha chiesto «dopo la ristrutturazione dei luoghi individuati chi gestirà e quanto costerà la gestione di questi infopoint?»
Dubbi anche sui centri multimediali a cui si fa riferimento nel piano triennale. In particolare Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune, è intervenuta sulla destinazione d’uso che l’amministrazione intende assegnare alla Zaffera.
«Una struttura che può contare sull’indotto di San Pellegrino, in cui si potrebbe realizzare una scuola di cucina come la Boscolo e mettere in rete con la scuola alberghiera. Un’idea che proposi tempo fa per garantire anche continuità con l’attività di ristorazione che ha ospitato negli anni» ha osservato per poi rimarcare che «gli effetti di questi interventi, che per la maggior parte saranno inaugurati dalla prossima amministrazione, li vedremo nel 2029».
Mentre Francesca Sanna, “l’esperta in contabilità” del gruppo Pd, spulciando cifre e progetti ha fatto notare che «i fondi Fesr assommano a 17,6 milioni ma per tutti i progetti inseriti nel triennale ne servirebbero 35».
Alla sindaca Frontini l’onere di spiegare il rebus: «Nella programmazione triennale molti interventi sono già finanziati, altri sono stati inseriti perché ci potrebbe essere la possibilità che vengano stanziati ulteriori fondi».
Intanto, come sottolineato dall'assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris: «Tutti interventi realizzabili entro il 2026. 32 progetti che si aggiungono alla mole di lavori che sta impegnando in modo intensivo gli uffici, la cui attività procede in maniera spedita».