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La soluzione al problema dei cinghiali potrebbe essere vicina. Per lo meno stando a quanto dichiarato dal consigliere di maggioranza Marco Nunzi rispondendo ieri in aula a un’interrogazione della consigliera Laura Allegrini (FdI). Nunzi ha detto che per il 27 maggio è convocato un tavolo tecnico, insieme a Prefettura, Provincia, Asl e Questura e che «è imminente una soluzione al 90 per cento».
Il consigliere ha ripercorso le misure messe in campo dall’amministrazione comunale per risolvere il problema sin dal suo insediamento. «Il problema è ormai nazionale – ha detto – ma da quando ci siamo insediati nel 2022 la sindaca ha fatto una delibera che racchiudeva vari punti relativi al decoro, all’ancoraggio dei mastelli, al rispetto degli orari di esposizione dei rifiuti. Misure che hanno portato un notevole miglioramento da parte di chi le ha rispettate». Nunzi ha ricordato anche la pulizia svolta dall’amministrazione sul "raccordino" e poi ha sottolineato come la causa il problema sarebbe legato principalmente alla riserva naturale dell’Arcionello, «un corridoio che permette ai cinghiali di entrare in città». Ricorda che in qualità di consigliere provinciale insieme alla collega d’Alexandris hanno partecipato a un tavolo tecnico che, con il supporto dell’Unitus, sta lavorando a un intervento meno “cruento” possibile. «C’è un modo meno invasivo - ha spiegato Nunzi - che comporta sempre l’abbattimento dell’animale attraverso dei dardi narcotizzanti e gps. In questi prossimi giorni ci sarà un altro tavolo tecnico per comprendere se poter intervenire in questo modo. Questo problema non potrà essere risolto per sempre, ma si proverà ad arginarlo in maniera decisa - ha concluso Nunzi - E’ imminente una risoluzione al 90%»
Dal canto suo la consigliera Allegrini ha ricordato come il Consiglio dei ministri ha già approntato un team di intervento dell’Esercito per l’abbattimento dei cinghiali per contrastare l’emergenza peste suina. Un team che si avvale anche dell’uso di droni. «Viterbo - ha detto Allegrini - potrebbe farne ricorso: ci sono 177 unità dotate di queste attrezzature».