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La luce attenua anche il senso di insicurezza. Partendo da tale assunto, su cui aveva posto l’accento lo stesso assessore competente all’illuminazione pubblica, la nostra testata - che nei giorni scorsi in un articolo aveva denunciato proprio la scarsa efficacia nel dissipare il buio dei punti luci in centro - ha sentito sull’argomento Giancarlo Martinengo. A fronte anche dell’emorragia di negozi, e il conseguente spegnimento di vetrine, che portano a un'ulteriore diminuzione di fonti luminose in una situazione già fortemente deficitaria, abbiamo chiesto all’assessore Martinengo cosa si può fare per dare alla città una percezione di maggiore sicurezza almeno dal punto di vista dell’illuminazione.
«Confermo che quello della luce è un aspetto legato oltre che al decoro della città anche alla sicurezza. Sono due aspetti fondamentali della sicurezza percepita. La città ha oltre 10mila punti luce e ultimamente abbiamo assunto in carico 431 pali e stiamo perfezionando gli ultimi perché sono pali effetto di urbanizzazione poi ceduti al Comune che non li aveva presi in carico, ora stiamo risistemando il tutto. È previsto da parte del gestore che è la Green Light che, quando l’illuminazione del corpo faro sia in calo, di sostituire la lampadina. Ora per contratto e anche per un aspetto molto proattivo da parte della società, la stessa ha deciso di cambiare l’intero corpo faro. Hanno già provveduto su alcuni pali e sarà fatto in funzione di un decremento periodico, ossia dopo un tot di anni oppure di funzionalità quando questi vanno a calare viene sostituito il corpo luce» spiega l’assessore. Aggiungere punti luce dove già esistono però «non è fattibile semplicemente per il fatto che andremmo a creare situazioni di accavallamento con quelli presenti. Dove non ci sono, come per esempio in via Giacinta Marescotti che è stata al buio per anni, siamo riusciti ad accendere l’illuminazione essenzialmente in funzione di un vizio presente e faremo la stessa cosa nelle altre urbanizzazioni finora non prese in carico dall’amministrazione».
E tra le zone dove non esistono lampioni, Martinengo rivela di aver attenzionato la porzione di strada tra il centro anziani del Sacrario e via Cairoli, situata dietro il tempietto ai Caduti.
Scartata la possibilità di incrementare la presenza di lampioni potrebbe essere utile ragionare magari su un altro tipo di lampada che possa una più ampia area di luce sottostante. Un suggerimento che Martinengo raccoglie ma con poca convinzione perché «in tutte le città sono in uso le lampade a led» e anche perché un cambio «è da valutare in funzione all'aspetto tecnico con gli operatori del servizio per capire se e quale potrebbe essere la strada più opportuna».
Sollecitato poi sul fatto che in alcune vie del centro, essendo i punti luce posizionati solo su un lato e che il cono di luce prodotto dalle lampade al led è piuttosto circoscritto, parte delle strade sono pressoché buie il titolare della delega alla pubblica illuminazione dichiara che «sì, questa è una percezione che può sicuramente esserci. Però non credo si possa affermare che non ci sia luce».
«Ho verificato, - prosegue l’assessore - ho cercato di capire il motivo per cui sono stati messi solo su un lato, al di là del percorso della Macchina di Santa Rosa che ha avuto necessità di creare una situazione logistica utile al transito del Trasporto. Inoltre c’è anche un discorso di effetto architettonico della luce nell’ambiente e in seguito la sostituzione della luce a incandescenza con quella attuale al led può aver creato questa situazione. Ma onestamente - ribadisce Giancarlo Martinengo - non credo si possa affermare che non ci sia luce».