CIVITAVECCHIA – La posizione dell’amministrazione comunale è stata affidata ai social network, dove esponenti della giunta, consiglieri di maggioranza e lo stesso sindaco Marco Piendibene hanno condiviso un post dell’assessore all’Ambiente Stefano Giannini. Il primo cittadino ha scritto: «Condivido il post dell’Assessore Giannini che riporta la posizione compatta della maggioranza». Parole che suonano come risposta indiretta alle recenti polemiche, dopo l’interrogazione del capogruppo FdI Grasso, e soprattutto dopo il rumor – mai smentito – di una visita del sindaco in Regione Lazio, accompagnato da un ex assessore di centrodestra della giunta Tedesco, per affrontare la questione discarica.

Nel suo post, Giannini ribadisce: «Il Sindaco, l’Assessore all’Ambiente e la maggioranza tutta, ribadiscono con assoluta chiarezza, in piena sintonia, quanto già espresso nei giorni scorsi. Nessun appoggio a progetti di discarica sul nostro territorio. Al contrario, vogliamo fermare qualsiasi ipotesi di conferimento di rifiuti da Roma, anche attraverso l’interlocuzione istituzionale con la Regione».

Una posizione netta, almeno a parole, rafforzata dal comunicato dell’assessorato della scorsa settimana, che ricorda come il procedimento autorizzativo per l’ampliamento della discarica presentato dalla Mad sia di esclusiva competenza della Regione Lazio, oggi a guida centrodestra. «Il Comune – si legge – non può approvare né bloccare autonomamente il progetto». Tuttavia, l’Amministrazione si dice intenzionata a fare la sua parte per scongiurare «che Civitavecchia diventi il terminale dei rifiuti di Roma».

Eppure, i dubbi restano. Nessuna smentita ufficiale è arrivata sull’incontro in Regione tra il sindaco Piendibene, l’assessore Ghera e l’ex esponente della giunta Tedesco. Un silenzio che mina la credibilità della “posizione compatta” emersa sui social.

A rincarare la dose ci ha pensato il Forum Ambientalista. «Siamo di nuovo al tentativo di sacco di Civitavecchia. La Mad propone una nuova discarica da 340mila tonnellate. La Separec, società partecipata al 49% dalla Seport, presenta in silenzio una Via per produrre 120mila tonnellate l’anno di combustibile da rifiuti. E il biodigestore di Ambyenta Lazio, la cui udienza in Consiglio di Stato dovrebbe tenersi in autunno, costituisce ancora una spada di Damocle sul territorio. E il Governo rende sempre più concreta la minaccia di procrastinare la chiusura di Torrevaldaliga nord e la possibilità che si ritorni alla produzione di energia da carbone, peraltro in una centrale fortemente a rischio visto che ormai da anni non è manutenuta, mentre parallelamente si parla di un’imbarazzante ipotesi di utilizzo per la logistica dell’area del bosco del Parco dei Serbatoi». Per il Forum, «una prospettiva inaccettabile per contrastare la quale – spiegano – è necessario che l’Amministrazione comunale, in coerenza con il programma per cui è stata eletta, faccia sentire con forza la propria voce, non solo smentendo le chiacchiere da corridoio sul favore espresso verso tali progetti, ma agendo la propria contrarietà oltre che con le parole, con atti concreti, iniziando dal chiamare a raccolta l’intera città per far fronte a questa vera e propria invasione dei rifiuti di Roma e della Regione e a chiedere conto del proprio agire a tutti i rappresentanti del territorio. La città – concludono – ha già dato. E non accetterà di essere seppellita sotto i rifiuti romani».