CIVITAVECCHIA – È stata approvata oggi in giunta una delibera per la tutela della retribuzione minima salariale in qualsiasi contratto stipulato dal Comune di Civitavecchia. Un provvedimento di un’importante valenza politica e sostanziale, come ha tenuto a sottolineare l’assessore alle Attività Produttive, Turismo, Lavoro e Personale Piero Alessi.  

«Da adesso in poi – ha infatti spiegato – in tutte le procedure di gara del Comune si dovrà indicare che al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni, sia applicato il contratto collettivo maggiormente attinente stipulato fra le Organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative, fatti salvi i trattamenti di miglior favore; in ogni caso andrà verificato che la procedura di gara preveda il trattamento minimo di 9 euro l’ora. La delibera prevede, inoltre, la verifica da parte dell’ente dei contratti già in essere che sono sotto quella soglia e l’avvio di un percorso con le organizzazioni sindacali per trovare assieme un percorso di adeguamento, inoltre sarà svolta la redazione di un report relativo agli appalti in essere con frequenza semestrale». 

Come ricordato dallo stesso Alessi, il diritto al salario minimo è stato ed è attualmente oggetto di importanti iniziative politiche delle forze di centrosinistra, con la raccolta firme per il referendum tuttora in atto e pertanto questa delibera è un segnale di come questa amministrazione intende caratterizzare l’azione politica, dando priorità ai diritti del lavoro e dei lavoratori più fragili, come peraltro prevedono i principi costituzionali.

«Si tratta di una delibera storica in quanto siamo tra le prime città d’Italia a farlo – ha aggiunto l’assessore – ritengo si tratti di un provvedimento di civiltà: mai più una lavoratrice o un lavoratore che lavora nei servizi per la città, ad esempio nel sociale, nelle scuole e nei servizi pubblici potrà guadagnare meno di 9 euro l’ora. Riteniamo infatti che sotto quella soglia non si possa parlare di lavoro, ma di sfruttamento. È un modo, di fronte alle ingiustificabili resistenze del governo a quello che trovo un provvedimento di buon senso di dimostrare che anche le amministrazioni locali e i territori possono fare la differenza». m