Arriva un secondo ricorso al Tar contro la delibera della Regione che stabilisce il dimensionamento scolastico che dell’istituto Carmine di Viterbo e di quello di Grotte di Castro. In attesa dell’udienza del Tar che nei prossimi giorni entrerà nel merito del ricorso presentato dal Comune di Viterbo per il quale, nel frattempo, ha disposto la sospensiva della delibera regionale, ora alza la voce anche il Comune di Grotte di Castro. La decisione del sindaco Antonio Rizzello arriva dopo che nei giorni scorsi tanto il presidente della Regione, Rocca, quanto l’assessore alla scuola, Schiboni, avevano difeso il provvedimento e ribadito che non avrebbero fatto alcun passo indietro.
«Abbiamo deciso di depositare il ricorso al Tar avverso la delibera della giunta regionale che ha provveduto con il piano di dimensionamento scolastico a aggregare la l' I.C. di Grotte di Castro ad Acquapendente e il plesso di Bolsena a Bagnoregio - ha detto il sindaco Rizzello - Abbiamo sin da subito contestato tale scelta regionale che smentisce sia la delibera provinciale di Viterbo, sia la commissione tecnica regionale che in entrambi i casi chiedevano il mantenimento della direzione didattica a Grotte di Castro. Nonostante questo, la giunta regionale ha dimensionato Grotte di Castro unicamente sulla base del numero degli alunni».
Il primo cittadino di Grotte di Castro si dice stupito che «proprio la Regione Lazio con le linee guida deliberate dal consiglio regionale aveva escluso come parametro il numero degli studenti indicando espressamente di salvaguardare gli istituti in territorio montano».
«Proprio su questa evidente e inaccettabile contraddizione - sottolinea Rizzello - abbiamo scelto di ricorrere all’autorità giudiziaria amministrativa affinché sospenda e annulli un provvedimento che non tiene in minima considerazione le caratteristiche di un territorio come quello dell'alta tuscia dove esiste un processo di spopolamento che è frutto proprio delle difficoltà logistiche dell’area».
Il sindaco ricorda che «già oggi sull’Istituto comprensivo di Grotte di Castro convergono gli alunni di Gradoli e Latera e dipendono i plessi di San Lorenzo e Bolsena».
«Un’area vasta con esigenze di collegamento che verranno ad aggravarsi con la soppressione della direzione didattica di Grotte di Castro - sottolinea Rizzello - Avremmo preferito che la Regione fosse stata più sensibile alle esigenze dei territori, ma giunti a questo punto siamo convinti che il ricorso al tar sia lo strumento per vedere ristabilita la giustizia e il rispetto non solo per gli utenti della scuola ma anche per tutti i docenti e personale non docente che lavora presso il nostro istituto».