«La messa in opera delle lastre di peperino partirà dal 5 maggio».

Lo dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris in merito al cantiere di piazza del Comune. Le giornate di pioggia di questa settimana, le festività pasquali che incombono, poi l’approssimarsi di San Pellegrino in fiore.

Una serie di circostanze che comporta un ulteriore rallentamento nella tabella di marcia stilata per l’intervento di riqualificazione della piazza centrale di Viterbo.

«Prima i lavori sono stati condizionati dalle emergenze archeologiche che sono state rinvenute e adesso purtroppo il meteo ci sta facendo rallentare un po’.

Ma ormai la stagione andrà migliorando per cui i lavori prenderanno il via con i ritmi giusti» osserva l’assessore.

«La soprintendenza, prima di abbandonare il cantiere, ci ha dettato delle prescrizioni per salvaguardare e tutelare quanto emerso dalle indagini archeologiche negli ultimi mesi» dichiara Floris per poi spiegare i passaggi compiuti da quando il cantiere è tornato in mano al Comune.

«Abbiamo posizionato del tessuto non tessuto, ora stiamo mettendo della pozzolana, quindi del terreno arido sopra quel materiale per farlo adagiare in maniera perfetta con le emergenze archeologiche, successivamente sopra cospargeremo la quantità di granulato necessaria per arrivare fino alla quota di progetto e infine procederemo con il getto di calcestruzzo contenente fibre così come previsto nel progetto e negli accordi con la soprintendenza».

Dopo il getto di calcestruzzo che andrà a ricoprire tutta l’area totale interessata dal cantiere «si dovranno attendere un paio di settimane per poi passare alla fase della pavimentazione con la messa in opera del basolato».

Durante il posizionamento delle lastre di peperino si provvederà anche a installare un tombino. Il titolare dei Lavori pubblici spiega il perché.

«Gli accordi presi con la Soprintendenza prevedono che nella parte interessata dal pozzo, che per vari motivi non è stato possibile esplorare in questo periodo, lasceremo la possibilità a speleologi e archeologi di poter scendere all'interno di quella cavità. Perciò posizioneremo un tombino eventualmente apribile al piano stradale in modo tale che in futuro qualora se ne ravvisi la necessità si possano compiere ispezioni all’interno del pozzo».

A parte i passaggi preparatori già eseguiti o in corso d’opera in questi giorni, l’intervento di pavimentazione «partirà dal 5 maggio. Per il periodo pasquale non intendiamo occupare la piazza con i mezzi del cantiere, considerato poi che dal primo al 4 maggio si svolgerà la manifestazione di San Pellegrino in fiore partiremo con i lavori il 5 maggio a spron battuto».

Il termine del 31 luglio «è tassativo» ribadisce Stefano Floris aggiungendo: «Speriamo di chiudere abbondantemente prima di tale data».