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Bilancio consuntivo 2023, il parlamentino di Palazzo dei Priori approva a maggioranza. Entro la scadenza del 30 aprile. L’opposizione vota contro, salvo Letizia Chiatti e Marco Bruzziches del gruppo misto che si astengono.
La seduta segue la liturgia della seconda commissione: inizio lavori con la relazione dell’assessore al Bilancio Elena Angiani seguita da quelle degli altri componenti della giunta.
«Il consuntivo è un atto formale che racconta un anno di gestione di governo» che la Angiani riassume in cifre.
Un 2023 che chiude «con un risultato di amministrazione di poco superiore a 109 milioni di euro, tutti gli indicatori sono positivi. Il fondo cassa a gennaio ammontava a 61 milioni mentre il saldo a dicembre è stato pari a 55».
Sul fronte delle riscossioni rientrato «l’80% dell’accertato» tranne per quanto riguarda le multe per violazione al codice della strada, ferme al 50% di quelle elevate. Capitolo spese correnti: nel 2023 utilizzati «6 milioni in più rispetto al 2022».
Molto positivo l’introito derivante dalla tassa di soggiorno: superiore di 28mila euro rispetto ai 450mila stimati inizialmente per il 2023.
Sugli indicatori «tutti positivi» non concorda assolutamente la consigliera Pd Francesca Sanna che anzi ritiene di aver trovato «qualche numero preoccupante». E cita il risultato economico della gestione caratteristica, da cui spiega «si evince lo stato di salute di un’azienda. In questo caso emerge un risultato negativo passato da 7 a 1,8 milioni» e chiede lumi per capire quali voci sono comprese, visto che non sono specificate. Richiesta di chiarimenti anche per quanto riguarda le partecipazioni, passate da 1,5 a oltre 5 milioni. «Un aumento determinato da cosa?» La consigliera dem ha inoltre stigmatizzato la difficoltà riscontrata nel capire se «c’è capacità di spendere da parte di questa amministrazione? Senza dati è difficile capirlo».
Per la titolare del Bilancio «ci sono alcuni campanelli d’allarme ma il conto economico non è più di tanto allarmante. Il dato va letto nella volontà del Comune di rispondere alle esigenze della città».
Il leghista Andrea Micci ha posto l’accento sui ritardi dei pagamenti da parte del Comune e sui circa 46 milioni che rientrano nel fondo crediti di dubbia esigibilità. E rimarca che vista la difficoltà nella riscossione della Tari, a fronte inoltre dell’aumento previsto «che da circa 12 passerà a 15,5 milioni», come pensa il Comune di poter incamerare i crediti mancanti.
«Il ritardo medio sui pagamenti nei primi 4 mesi di quest’anno è stato di 15 giorni» ha replicato Angiani e in merito al recupero della Tari ha annunciato che «si sta lavorando per dare la possibilità di rateizzare».
Il segretario provinciale del Carroccio annota anche «due grandi assenze» nel rendiconto: termalismo - «nessun intervento di sorta» - e frazioni. E, per rimarcare la scarsa incisività dell’operato dell’amministrazione, tuona: «Siete una giunta che con 7 assessori (Sgarbi non riceve alcuna indennità ndr.) costa 3 milioni di euro, non è poco».
La novità, rispetto alla commissione, è la relazione sulle deleghe in capo alla sindaca Chiara Frontini che ricorda «il primo anno di test per il piano di risanamento di Francigena» comunicando l’approvazione, lunedì, del bilancio della partecipata al 100% dal Comune, chiuso con un aumento del 40%. Poi le attività relative alla delega sul Trasporto: dal decennale del riconoscimento Unesco al concorso di idee per la nuova Macchina; e sull’Ambiente: l’incremento del 20% dei controlli sul conferimento irregolare dei rifiuti e il conseguente aumento delle sanzioni elevate in centro. Ha poi comunicato di aver messo a disposizione dei consiglieri la relazione dell'assessore alla Bellezza Vittorio Sgarbi.
La sintesi del pensiero dei gruppi di opposizione nelle parole del capogruppo Pd Alvaro Ricci. «Giudizio fortemente critico. Una forte contrazione delle entrate e una forte contrazione delle spese» rimarca per poi sottolineare che «nonostante ci siano i mutui, i lavori al Parco del Bulicame e alla torre civica non sono ancora iniziati».
La “pratica” si chiude con l'approvazione a maggioranza. All’attenzione dell’aula poi la ratifica della prima variazione tecnica al bilancio di previsione 2024/2026, adottata in via d’urgenza dalla giunta comunale. Di fatto, una sorta di partita di giro tra maggiori entrate e maggiori spese che ammonta a poco più di un milione e 131mila euro. Via libera a maggioranza, contrarie tutte le forze di minoranza.