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La sindaca spieghi come intende sostenere Viterbo in festa. E’ questa in sintesi la richiesta avanzata da Luigi Maria Buzzi, responsabile del circolo di Fratelli d’Italia Viterbo.
«La sindaca indirizza una nota alla stampa in cui dice alla città, e a noi che abbiamo sollevato la questione, che non abbiamo capito, che non abbiamo colto la verità - ricorda Buzzi - E la verità è che San Pellegrino in Fiore non si farà perché le cose, alla Sindaca e alla sua giunta, piace farle bene e non c’erano tempo e risorse perché ciò accadesse, esattamente come sostenuto dall’assessore Franco.
Poi, sempre la sindaca - prosegue l’esponente meloniano - scrive che non era possibile pensare di lasciare la città senza eventi nel weekend che tradizionalmente ha ospitato San Pellegrino in Fiore e allora il Comune accoglie la proposta di un gruppo di associazioni per organizzare l’evento San Pellegrino in Festa che si trasforma, non bastasse, in Viterbo in Festa volendo abbracciare non solo il centro storico ma tutta la città».
Buzzi sostiene di « apprezzare l’intraprendenza delle associazioni locali ma la sindaca (di cui attendiamo con ansia il video in cui ci racconterà che anche stavolta tutto va bene, anzi benissimo come mai prima) - ironizza il responsabile del circolo FdI - dovrebbe spiegarci in che modo il Comune intende sostenere l’iniziativa, con quali risorse e in capo a quali capitoli di bilancio (che, per inciso, era stato annunciato approvato entro fine febbraio ma siamo a marzo e non ve n’è traccia, ma certamente ci sfugge la verità anche stavolta). Poi, sempre la sindaca - incalza Buzzi - dovrebbe spiegarci come sia possibile che l’assessore Franco resti al suo posto dopo essere stato smentito in maniera così dura, mentre l’assessore Franco dovrebbe spiegarci per quale ragione non si sia ancora dimesso vista la sfiducia di fatto che ha ricevuto».
Buzzi anticipa che «queste stesse domande le faremo al prossimo consiglio comunale che è la sede appropriata per affrontare il futuro della nostra città: ci auguriamo di trovare risposte adeguate perché non intendiamo far sconti su nulla. Teniamo alla nostra città e non possiamo immaginarla governata con questa approssimazione. Infine, un piccolo suggerimento alla sindaca- conclude Mi affido alle parole dell’Abate Dinouart: “Il primo grado della saggezza è sapere tacere; il secondo è saper parlare poco e moderarsi nel discorso”».