«La dirigente sta mettendo in ordine e quindi su carta le proposte concordate insieme alle associazioni, una volta sistemato il tutto ci incontreremo di nuovo, non prima di 10 giorni».

A parlare è Marco Nunzi, consigliere comunale delegato ai rapporti con le imprese che, fino a lunedì della scorsa settimana, ha preso parte ai vari tavoli di confronto tra il Comune di Viterbo e le associazioni di categoria del commercio per formulare i vari punti del futuro Patto della notte nella sua versione definitiva e strutturale.

Le due proroghe avvenute già semestralmente sono un buon risultato perché hanno permesso un’ora in più di apertura dei locali notturni dalle 4 alle 5 e, per quelli del commercio, dall’1 alle 2 nei prefestivi e festivi. Però sono rimasti alcuni punti in sospeso che vanno limati e messi su carta.

«Abbiamo sollecitato non un prolungamento del Patto della notte ma un regolamento comunale nuovo – dice Gianfranco Piazzolla, presidente provinciale di Confimprese – qualcosa di permanente e non rinnovabile di volta in volta. Bisogna poi precisare che se il prefetto o il questore vogliono possono bloccare tutto, perché in merito alla pubblica sicurezza decidono loro».

Piazzolla è comunque soddisfatto del lavoro svolto perché «sono state messe a punto delle correzioni che si valutano anche a livello legale per non avere problematiche successive. Sia il Comune di Viterbo che le associazioni di categoria stanno cercando di mettere in piedi un Patto della notte che sia equilibrato anche dal punto di vista giuridico nella prospettiva di un regolamento fatto come si deve, con un piano di studio efficace, per le aree extra e dentro le mura».

La zonizzazione commerciale è stato uno dei punti di contrasto e, sembra, si stia appianando. «Bisogna capire le tipologie degli esercizi – continua Piazzolla – e l’ultimo rinvio è stato dovuto proprio alla volontà di fare una quadra generale finale per un regolamento fatto come si deve. Sia il Comune che le associazioni datoriali avevano fatto un documento per allungare gli orari ma c’erano delle cose da correggere per avere un risultato strutturale. Quello che dev’essere chiaro è che vogliamo una bozza finale che preveda, nell’accordo, la stesura di un regolamento definitivo e rapido nella tempistica».

Entro circa 10 giorni, quindi, il testo finale del Patto della notte, steso dal Comune di Viterbo, sarà presentato alle associazioni di categoria per l’approvazione (si spera) finale. A Viterbo manca un piano del commercio strutturale e strutturato e, il Patto della notte, potrebbe essere l’inizio di una programmazione che vada contro le proroghe “infinite” che regolamentano ma non definiscono l’anima e le regole degli esercizi pubblici viterbesi. In particolare del centro storico.