CIVITAVECCHIA – Domani alle 16 l’aula Pucci del comune di Civitavecchia ospiterà un consiglio aperto per discutere la proposta di uscire dalla Città metropolitana di Roma e istituire una nuova provincia autonoma, “Porta d’Italia”. La seduta, richiesta dall'intera opposizione, punta a discutere l'opportunità di uscire dalla Città metropolitana di Roma e delineare un nuovo assetto amministrativo che veda Civitavecchia come protagonista.

L’invito a partecipare è stato esteso a figure politiche ed istituzionali del territorio, tra cui il vicesindaco metropolitano Pierluigi Sanna, le consigliere regionali Michela Califano, Emanuela Mari e Marietta Tidei, e i sindaci dei comuni limitrofi come Santa Marinella, Fiumicino, Tarquinia, Montalto di Castro, Allumiere, Tolfa, Cerveteri e Ladispoli. La seduta sarà aperta agli interventi del pubblico, permettendo una partecipazione diretta di cittadini, associazioni, e rappresentanti locali.

Il progetto della provincia "Porta d'Italia" è stato al centro delle discussioni politiche degli ultimi mesi. La proposta, avanzata da otto consiglieri comunali di opposizione, mira a garantire una gestione più autonoma delle risorse locali e una maggiore attenzione alle necessità del territorio. I promotori sostengono che, uscendo dalla Città metropolitana di Roma, Civitavecchia potrebbe evitare di dover contribuire a problematiche che coinvolgono Roma Capitale, come la gestione del ciclo dei rifiuti, concentrandosi invece sul potenziamento dei servizi pubblici locali.

Il dibattito di domani giunge dopo che la nuova amministrazione guidata dal sindaco Piendibene ha revocato la delibera per l'adesione alla nuova provincia, approvata dall'amministrazione precedente. Una decisione che ha suscitato critiche tra i banchi dell'opposizione, convinta della necessità di continuare il percorso di autonomia. In questa battaglia si è affiancato anche il comitato promotore, che lavora per sensibilizzare la popolazione sull'importanza di una scelta consapevole, per avviare la raccolta firme per indire il referendum.