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Il presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti, Remo Parenti. analizza il trend dei mercati agricoli delle ultime settimane con un bilancio del 2023 e le prospettive per il 2024.
«Il mese di dicembre è stato asciutto e caldo. Questo ha comportato qualche piccola criticità nella zona soprattutto di Tarquinia dove ci sono colture come broccoli e finocchi che hanno bisogno di essere irrigati più volte. Non è una situazione di grande criticità ma un minimo c’è questa esigenza che speriamo venga risolta dalle previsioni del fine settimana che parlano di abbondanti piogge. Si può dire, però, che spesso a dicembre e gennaio le precipitazioni non sono state copiose e questo trend già lo abbiamo avuto. Altre situazioni di difficoltà in questo momento non ce ne sono anche perché in questo periodo non ci sono seminativi da raccogliere».
Come giudica l’andamento dei mercati agricoli nel 2023?
«Nel 2023, complessivamente, le avversità dovute al cambiamento climatico ci sono state eccome. Hanno comportato dei danni conseguenti un po’ su tutte le colture, in particolare la forti precipitazioni e la grandine da fine aprile fino a metà giugno in tutta la provincia, accentuate andando verso l’interno. Sono stati i vigneti ad avere gli effetti più gravi di questo clima con attacchi di peronospera fortissimi tali, in alcuni casi, da pregiudicare l’intera pianta oltre ai frutti. Forti problemi ci sono stati anche per i cereali che erano in fase di spigatura, compromessi per la grandine ed attacchi fungini diffusi su seminativi e grani duri, particolarmente sensibili a questa tipologia di avversità. Le piogge hanno colpito proprio nel periodo della fioritura sia gli oliveti che i castagneti. I noccioleti, che erano gli unici che si erano difesi da queste forti piogge, hanno poi avuto avversità dovute agli attacchi di cimici asiatiche soprattutto nelle aree dei Monti Cimini.
Siamo riusciti, anche per l’attenzione dell’opinione pubblica - prosegue il presidente Remo Parenti - perché le cimici colpivano anche le abitazioni di chi viveva a ridosso dei noccioleti, ad avere il giusto riscontro grazie, in particolare, alla consigliera regionale Valentina Paterna, presidente della Commissione regionale Agricoltura. Mediante la commissione la sezione fitosanitaria regionale si è attivata dopo avere ascoltato tutti i rappresentanti dell’agricoltura viterbese. In tempi brevi, quindi, si introdurrà la vespa samurai che è l’antagonista biologico delle cimice asiatica per attenuarne gli impatti sulle produzioni. All’obiettivo del contenimento delle cimici asiatiche ci siamo arrivati. Si può dire, quindi, che in primavera tutte le colture del periodo sono state menomate dal clima».
Sul piano economico quali sono stati gli effetti più rilevanti, nel 2023, di questa crisi di produzione per il clima?
«A fronte di questa situazione che ha provocato una minore produzione tutto questo non è stato compensato da un aumento dei prezzi, anzi, nel caso dei cereali e delle leguminose le variazioni sono state in diminuzione e, per i cereali, anche del 40%. Ciò deriva anche dai mercati che sono mondiali e le avversità locali incidono in maniera irrilevante o nulla. Queste precipitazioni va detto che sono in linea con quelle medie annuali per la provincia di Viterbo, circa 728 millimetri, ma quello che ha portato questi effetti è la concentrazione delle piogge nel periodo tra aprile e giugno, mentre in altri mesi c’è stata anche la siccità. Questi sbalzi non fanno bene all’agricoltura».