«Stallo in Regione sul riordino delle competenze in capo alla Provincia».

A denunciare l’impasse è il presidente di Palazzo Gentili, Alessandro Romoli. Da tempo è in atto una battaglia per “riformare la riforma Delrio”. Un gioco di parole per sintetizzare la volontà dell’Upi, Unione nazionale delle Province, di ripristinare lo status quo precedente alla legge Delrio.

La riforma del 2014, con cui sono state depotenziate le amministrazioni provinciali - e soppresse le elezioni a suffragio popolare - da un decennio è al centro di dibattiti e di tentativi per restituire all’ente intermedio il ruolo ricoperto prima della riforma. Finora senza risultati.

A dicembre il tema sarà nuovamente affrontato nel corso dell’assemblea che vedrà la partecipazione di tutte le Province italiane.

A darne comunicazione è stato Alessandro Romoli, presidente di Palazzo Gentili e di Upi Lazio, nel corso del consiglio provinciale di giovedì. Anche perché sembra che all'orizzonte si stiano profilando nuvoloni. «A oggi il tema è demandato a iniziativa parlamentare sugli enti locali - ha spiegato Romoli - e si registrano preoccupanti revisioni con riorganizzazioni e trasferimenti di personale».

«È lo stato di incertezza a livello centrale ha creato uno stallo in Regione sul riordino delle competenze» ha stigmatizzato. Il vertice dell’ente di via Saffi ha poi proseguito fornendo ai consiglieri una panoramica delle attività dell’amministrazione, partendo proprio dall’organico.

«Per quanto riguarda la riorganizzazione interna siamo riusciti ad assumere tutto il personale prefissato e questo ci ha consentito di riuscire a ripristinare alcuni settori, tra cui il servizio patrimonio».

In materia di impianti delle rinnovabili e delle discariche, il presidente ha chiesto di convocare in tempi brevi la commissione competente per discutere dell'insediamento di pale eoliche in una vasta area che interessa vari Comuni della Valle del Tevere: Vitorchiano, Montefiascone, Celleno e Bomarzo. Esprimendo anche l’intenzione di organizzare una conferenza di servizi con tecnici e amministratori delle zone interessate.

Focus poi su Talete

Romoli, dopo aver rimarcato che c’è la necessità di convocare l’assemblea dei soci per il 6 novembre, ha ammonito: «La situazione è critica e c’è preoccupazione anche per le iniziative intraprese da alcuni Comuni che tendono a minare la compattezza che invece è fondamentale in questo contesto».

Chiaro il riferimento alle amministrazioni ‘ribelli’ che si sono opposte all'ingresso in Talete. Il 31 ottobre, ultimo giorno utile, tra i Comuni in infrazione che hanno trasferito il loro servizio idrico integrato alla società di via Romiti quelli di Ronciglione e di Bagnoregio.

Un passaggio, reso noto alle rispettive comunità tramite social con post polemici che sono stati stigmatizzati in aula dagli altri consiglieri provocando uno scontro furioso. Un nervosismo che, in vista dell’assemblea dei soci del 6 novembre, fa presagire una riunione dal clima incandescente.