«Cambiamenti climatici e soprattutto l’aggressione di parassiti hanno messo in grande difficoltà le coltivazioni di nocciole nel Viterbese e non solo. Ringrazio Coldiretti e Confagricoltura per la richiesta di intervento. Tra gli attori colpevoli, la cimice asiatica ha sicuramente un ruolo da protagonista. Quattro anni di perdita di produzione, è un danno decisamente importante da sostenere per i nostri produttori e per tutto il territorio della Tuscia. Per questo ho voluto annunciare l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla nocciola che il prossimo 25 novembre si riunirà per la prima sessione».

Lo ha scritto in un post Facebook l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini. «Come detto oggi in Commissione “Agricoltura e Ambiente” - ha aggiunto l’assessore - per rispondere prontamente a questo problema, crediamo che la via preferenziale sia quella del contrasto biologico rispetto ai fitofarmaci, tema che comunque potremmo approfondire prossimamente proprio in occasione del tavolo tecnico permanente. Quindi gli antagonisti biologici sono sicuramente la giusta risposta. A testimoniarlo anche il grande lavoro di ricerca messo in campo dall’Università della Tuscia e dal Dafne che ringrazio per il loro importante contributo. Come per il latte di bufala e per il kiwi, siamo pronti a offrire tutto l’aiuto possibile per fronteggiare questa crisi dei noccioleti. La Regione Lazio c’è - ha concluso Righini - e le misure già approvate ne sono testimonianza».

A presiedere l’audizione in commissione agricoltura, il presidente Giulio Zelli. «Da parte degli intervenuti - ha detto Zelli - sono arrivate diverse proposte interessanti che saranno vagliate dagli uffici e dai tecnici nelle prossime settimane. Il settore delle nocciole, nella Tuscia, da elemento di forza sta diventando un fattore di debolezza».

Il presidente della commissione Agricoltura ha ricordato che «la Regione sta già facendo il possibile per fermare questo trend che dura da circa quattro anni, ne è stata data una prova concreta con i lanci delle vespe samurai per contrastare l’emergenza della cimice asiatica».

Zelli ha ricordato quindi le misure messe sul tavolo. Oltre al tavolo permanente, «il direttore regionale Aleandri - ha detto - ha fatto sapere che sarà possibile finanziare le trappole per abbattere il numero di cimici asiatiche presenti nella fase autunnale, così da ridurne gli esemplari in primavera. Infine, sarà valutata anche l’ipotesi dell’integrazione, elemento che consentirebbe di tamponare in questo momento di crisi in attesa che la vespa samurai si radichi sul territorio e diventi la soluzione definitiva».

«Riteniamo che i lanci della vespa samurai siano la soluzione migliore, ma da parte della Regione c’è disponibilità a valutare l’utilizzo di altri strumenti.

Di questo - ha puntualizzato Zelli - dobbiamo ringraziare l’Università della Tuscia, nello specifico il Dafne, con cui vige un proficuo protocollo d’intesa per lo studio delle azioni di contrasto alla cimice asiatica. Recentemente tramite Arsial è stato anche finanziato un dottorato di ricerca scientifica sugli antagonisti biologici di questa specie che sta causando notevoli danni al comparto».

«Sottolineo infine con grande dispiacere l’assenza della Provincia di Viterbo all’audizione. Tuttavia, sono felice che l’assessore Righini abbia preso l’impegno di attivare con i poteri sostitutivi della Regione un canale di dialogo con Ferrero per quel che riguarda il prezzo delle nocciole. La Tuscia - conclude Zelli - è oggi più che mai al centro del sistema regionale e fa da traino alla filiera agroalimentare laziale, per questo saremo in prima linea nella tutela delle aziende agricole e dei produttori».