CANEPINA - Sarebbe stato sicuramente felice Beniamino Mechelli nel vedere stracolma, domenica scorsa a Canepina, la cantina di Santa Corona, apparecchiata per un pranzo di beneficenza a favore dell’associazione Argento Vivo, che ha organizzato l’iniziativa. E lo sarebbe stato non certo perché il pranzo era dedicato a lui, scomparso lo scorso luglio per un malore improvviso. Il pizzico appena accennato di narcisismo che aveva, peraltro inferiore a quello presente nella stragrande maggioranza dei suoi colleghi giornalisti, avrebbe infatti ceduto subito il passo alla soddisfazione per aver dato una bella boccata d’ossigeno alle finanze del “Vecchificio”, così lo chiamava lui con compiaciuta autoironia. E sapeva, Beniamino, che per mandare avanti un’associazione tra le più dinamiche presenti in paese i soldi non bastano mai. Sì, sarebbe stato fiero del lavoro svolto da Giovanna Sirolesi, la presidente che sta continuando egregiamente il suo lavoro, da Getullio D’Alessandro (che tanto è stato di supporto a Beniamino nella gestione amministrativa) e da tutti gli altri componenti del direttivo dell’associazione.

Proprio Giovanna Sirolesi è stata tra quelli che hanno ricordato la figura di Mechelli, insieme al vicepresidente del Consiglio regionale Enrico Panunzi, al sindaco di Canepina Aldo Maria Moneta (presente con tutta l’Amministrazione comunale), al giornalista Francesco Corsi. E alla vicepresidente provinciale dell’Ancescao, Pierangela Marcacci, e al presidente dell’Avis comunale di Canepina, Antonio Testa, che ha donato una targa alla famiglia. Diverse voci, come varia è stata la vita di Beniamino che nella sua vita ha indossato il vestito da giornalista, divulgatore, organizzatore di eventi, storico (non solo) locale, sempre con il sorriso e la voglia di fare.

Valgano per tutti le parole di Panunzi e quelle di Moneta, pronunciate davanti ai familiari e ai tantissimi amici uniti nel ricordo. «Ci conoscevamo praticamente da sempre – ha ricordato commosso il vicepresidente del Consiglio regionale - aveva sempre dei progetti da realizzare, l’ultimo quello dedicato a Paolo Braccini. A volte erano anche imprese garibaldine, ma sempre, bene o male, si arrivava al risultato. Ha avuto tanti meriti, l’ultimo dei quali quello di impegnarsi con generosità nell’associazionismo, che è la linfa vitale delle nostre comunità». E Moneta. «Beniamino ha lasciato un vuoto grande a Canepina, ha dato tanto al nostro paese. Oggi lo ricordiamo con molta emozione, ma il miglior modo per ricordarlo è impegnarci tutti a proseguire nel solco del suo lavoro».

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