CIVITAVECCHIA – Il caro mensa esaspera le famiglie e scatta la protesta: lunedì un corteo contro i salassi. Ieri sera all’aula Pucci si è tenuto un incontro molto partecipato tra l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco Piendibene e dal vicesindaco Stefania Tinti, e numerosi genitori esasperati dai rincari del servizio mensa scolastica, che in alcuni casi arrivano anche al 300%. Una serata difficile, con toni a tratti molto accesi, con i cittadini che hanno lamentato il notevole aumento dei costi e l’impossibilità di far fronte ad un problema che richiede sacrifici economici spesso insostenibili per famiglie già messe a dura prova.

L’incontro è stato convocato a seguito di proteste sempre più frequenti da parte delle famiglie, messe in difficoltà dai nuovi costi legati al servizio di refezione scolastica con alcuni esempi portati dalle famiglie stesse che rendono ben chiara la situazione. C’è chi è passato da 5,30 a 6,60 per pasto e chi addirittura da circa 7 a 13,50 euro. L’origine del problema, come ribadito dal sindaco Piendibene e dalla vicesindaca Tinti, viene da una delibera dell’8 novembre 2023, che ha ridotto il numero delle fasce di contribuzione per il servizio mensa da 8 a 5. Scelta, come sottolineato da uno dei genitori intervenuti, frutto della relazione del Rup che ha seguito la procedura. Questa riduzione ha avuto un impatto devastante sui costi a carico delle famiglie, in particolare di quelle con redditi medi. Oltre alla riduzione delle fasce, è stato eliminato anche lo sconto del 30% per il secondo figlio e del 50% per il terzo, aggravando ulteriormente il carico economico.

«Quando siamo arrivati in Comune, questa situazione era già cristallizzata all'interno del capitolato di una gara d’appalto da quasi 6 milioni di euro, chiusa e già assegnata a una nuova ditta», ha spiegato il vicesindaco Tinti, ribadendo che l’amministrazione attuale non ha avuto margini di intervento sui termini dell’appalto.

Piendibene e Tinti hanno chiarito che non può intervenire direttamente a causa dei vincoli imposti dal capitolato d’appalto firmato con la nuova azienda appaltatrice. Tuttavia, l’amministrazione ha promesso il proprio appoggio alle famiglie nel caso decidessero di avviare proteste che potrebbero portare l’azienda a rinegoziare i termini del contratto. L’unico margine di manovra per il Comune, infatti, potrebbe derivare da un’eventuale richiesta della stessa azienda di rivedere il capitolato, qualora le condizioni economiche o logistiche dovessero rendere la situazione insostenibile anche per l’azienda stessa.

Piendibene ha invitato i genitori a rimanere uniti nella protesta, ribadendo che l’amministrazione farà tutto il possibile per cercare una soluzione, anche se attualmente i margini di intervento sono molto ridotti. Ha anche sottolineato che il numero di iscrizioni al servizio mensa potrebbe influire sulla forza contrattuale del Comune, poiché la ditta appaltatrice potrebbe essere disposta a rinegoziare il contratto se dovesse vedere ridursi drasticamente il numero di pasti erogati.

L’assemblea si è conclusa con un invito alla mobilitazione da parte dei genitori, che stanno valutando di lanciare uno “sciopero della mensa”, chiedendo a tutte le famiglie di non iscrivere i propri figli al servizio o di non usufruire dei pasti della mensa, rinunciandovi, fino a quando non verranno ridiscusse le tariffe e ripristinati gli sconti per il secondo e terzo figlio. Il prossimo appuntamento per fare il punto della situazione è fissato a metà ottobre.

La situazione resta tesa, ma l'amministrazione ha assicurato che sarà al fianco delle famiglie in tutte le iniziative volte a tutelare il diritto dei bambini ad un pasto scolastico dignitoso e accessibile economicamente per tutti. E i circa 400 genitori presenti all’incontro di ieri sembrano aver accolto l’invito alla coesione nella protesta arrivato dal primo cittadino infatti lunedì mattina ci sarà un corteo con partenza dal parcheggio del Tribunale alle ore 9 direzione Palazzo del Pincio.

Una protesta figlia del forte disagio evidenziato ieri dai molti genitori intervenuti, tra chi ricorda come la scelta del tempo pieno sia spesso dovuta e legata ai turni lavorativi delle famiglie e chi ha ricordato come quello della mensa sia un momento inclusivo. C’è anche chi si è scagliato contro le fredde comunicazioni, quasi minatorie in alcuni casi, arrivate dalle scuole sui “pasti casalinghi” vietati e sull’invito a portare un panino o a venire a prendere i propri figli. Circolare che, una volta letta, non è piaciuta nemmeno al sindaco Piendibene. Insomma, sicuramente si tratta di una situazione critica e la pressione è al limite. La speranza è che la strategia suggerita dal Sindaco possa funzionare.

Intanto per lunedì sono attese centinaia di persone con le adesioni alla protesta che si stanno moltiplicando.

©RIPRODUZIONE RISERVATA