Oltre 6 mila tra imprenditori e rappresentanti della Confartigianato imprese sono stati accolti ieri mattina nell’Aula Paolo VI del Vaticano da Papa Francesco. Dalla Tuscia è partito un autobus con 50 persone, coordinate dal presidente regionale e provinciale di Confartigianato Michael Del Moro, che hanno partecipato nell’aula Nervi all’evento che mancava dal 2007. Papa Francesco è arrivato alle 10 e il popolo di Confartigianato è esploso in un applauso commosso: l’attesa era palpabile in platea, esaurita in ogni ordine di posti. Il Santo Padre ha ricordato la figura di San Giuseppe lavoratore, esempio di artigiano instancabile, e menzionato la Confartigianato come «una confederazione che, dal 1946, ha contribuito alla rinascita economica dell’Italia e lavorato per l’inclusività mediante il lavoro». Papa Francesco ha puntato molto nel suo discorso, durato circa 10 minuti, sulla figura dell’artigiano che «ha occhi, mani e piedi per realizzare bei prodotti ma anche una nuova umanità inclusiva, di pace ed a favore delle categorie più deboli. Mani per fare come l’opera creatrice di Dio, quindi cuore e mente». Il Pontefice ha voluto parlare al cuore degli artigiani, tra cui il gruppo della Tuscia, chiedendo di «assumere senza paure soprattutto donne, giovani, disabili e migranti per dargli dignità con il lavoro» e, sul talento degli artigiani, il Papa ha detto che «quello che per tutti è un blocco di marmo, per l’artigiano è un elemento di arredo, quello che per tutti è un pezzo di legno, per un artigiano è un violino, una sedia, una cornice». «Siate artigiani di fraternità – ha detto ancora Bergoglio – perché l’artigianato è una strada per lavorare, per sviluppare la fantasia, per migliorare gli ambienti, le condizioni di vita, le relazioni». Artigiani, quindi, come realizzatori di opere ed anche «di pace in un tempo in cui le guerre mietono sempre più vittime e i poveri sono sempre più inascoltati». Michael Del Moro, presidente di Confartigianato Lazio e Viterbo, è stato raggiante per l’udienza da Papa Francesco.

«I valori fondativi di Confartigianato – dice Del Moro – sono sempre stati vicini al mondo cattolico. Era dal 2007 che Confartigianato non era stato più in udienza, allora c’era Papa Ratzinger. Questa giornata era stata organizzata per la fine del 2020 ma saltò per il Covid e siamo riusciti a rifarla. La Confederazione si era prefissata 5 mila presenze e siamo andati ben oltre le 6 mila con i territori che hanno chiesto sempre più posti. Avremmo potuto averne 10 mila di persone se fosse stato possibile. C’è stata una nutrita rappresentanza anche da Viterbo e la soddisfazione di avere organizzato da ogni provincia del Lazio un autobus”. Bergoglio ha fatto cenno a San Giuseppe artigiano e Del Moro nota che «per noi è una figura centrale ed infatti, già da alcuni anni, festeggiamo il 19 marzo la giornata del valore artigiano che, quest’anno, celebreremo a Pesaro che è la capitale italiana della cultura 2024. In più occasioni, presso la parrocchia di Villanova, abbiamo organizzato una messa in onore di San Giuseppe con le autorità cittadine». La visuale di Papa Francesco, poi, per il presidente Michael Del Moro è stata «unica perché con gli altri presidenti regionali abbiamo potuto vedere il Santo Padre dalla prima fila e salutarlo personalmente quando lui si è avvicinato a tutti i presidenti. Per me era la prima volta». Infine Del Moro tiene a ringraziare «il presidente nazionale Marco Granelli e il segretario regionale Enzo Mamoli che hanno lavorato per mesi per organizzare questo grande evento».