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Ampliamento dimezzato per la discarica di Monterazzano. La volumetria passerà da 960.000 a 550.000 mc. Il “colpo di scena” è arrivato oggi nel corso della terza conferenza dei servizi, dopo che la Regione Lazio ha considerato diversi pareri, fra cui il più importante quello della Sovrintendenza che ha evidenziato la non compatibilità del progetto iniziale con il contesto territoriale.
Nel parere infatti si fa particolare riferimento all’impatto con beni tutelati paesaggisticamente e, nello specifico, con le aree boscate e di protezione dei corsi delle acque pubbliche.
Quest’ultima criticità, coincidente con la vicinanza di 150 metri dai corsi d'acqua, è stata inoltre evidenziata nella recente nota dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale con relativo avviso non favorevole.
«Un’ottima notizia per la città di Viterbo e per tutta la Tuscia. Grazie al dimezzamento della volumetria dell’ampliamento della discarica di Monterazzano comunicato questa mattina dalla Regione Lazio in sede amministrativa di conferenza dei servizi, si sono create le condizioni affinché il nostro territorio non sia più la discarica di tutto il Lazio» hanno commentato in una nota congiunta il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini e la presidente della commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale Valentina Paterna.
«Viterbo e la Tuscia potranno finalmente avere un impianto proporzionato alle proprie necessità - proseguono Sabatini e Paterna - e non correranno più il rischio di veder esauriti gli invasi a causa del conferimento dei rifiuti provenienti da Roma e dalle altre province laziali, che un eventuale raddoppio avrebbe invece facilitato». Sabatini e Paterna rimarcano che «la Giunta Rocca ha già chiaramente dimostrato la volontà di un concreto cambio di passo in materia di gestione dei rifiuti, fondando le nuove linee guida sull’autosufficienza dei territori per la chiusura del ciclo. La decisione arrivata oggi senza dubbio fornisce un importante contributo in tal senso. Il lavoro è ancora lungo - concludono - ma sicuramente la strada intrapresa è quella giusta».