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Ha coinvolto anche Viterbo l’operazione contro l’illecito favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di cittadini stranieri che ha portato agli arresti domiciliari un 30enne egiziano e un 32enne del Bangladesh, mentre è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria un italiano di 58 anni. Gli indagati, tutti residenti a Terni, devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di documenti necessari al rilascio di un titolo di soggiorno e a favorire, mediante il loro utilizzo, la permanenza di cittadini stranieri sul territorio nazionale e l’ingresso attraverso, il cosiddetto “ricongiungimento familiare”. Numerose le perquisizioni compiute dagli agenti, anche a Viterbo, che hanno riguardato altri 25 soggetti a cui vengono contestate le stesse ipotesi di reato. L’operazione è stata condotta dagli agenti della polizia di Terni e del Servizio centrale operativo, in collaborazione con le questure di Roma, Perugia, Frosinone, Macerata, Ascoli Piceno, L’Aquila, Teramo, Viterbo, Rieti, Grosseto, Siena e del Reparto prevenzione crimine. Le indagini hanno avuto origine nel 2022 a seguito di una segnalazione giunta alla Procura di Terni dall’Ufficio Anagrafe del Comune, riguardante le frequenti quanto sospette richieste di residenza o di cambio di residenza da parte di cittadini stranieri - in prevalenza originari del Pakistan, Afghanistan, Egitto ed Iraq - in alcuni appartamenti siti nel centro cittadino. Gli atti poi per competenza sono stati trasmessi alla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Perugia