Si fingono maresciallo e avvocato e truffano due anziani viterbesi. Non fanno però i conti con l’acume investigativo degli agenti della squadra mobile di Viterbo che nel giro di poche settimane risalgono a loro e li arrestano. Le misure cautelari degli arresti domiciliari sono state eseguita ieri nei confronti di due napoletani di 34 anni accusati di truffa aggravata e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Secondo quanto ricostruito, a inizio febbraio due anziani coniugi hanno ricevuto la telefonata di un sedicente avvocato che chiede loro 4.900 euro per “liberare”  il figlio in stato di fermo presso una caserma dei carabinieri a causa di gravi problemi legati all’assicurazione della sua autovettura.

Poco dopo la coppia ha ricevuto una seconda telefonata, questa volta da un sedicente maresciallo dei carabinieri che confermava i fatti. 

Non disponendo di quella cifra in contanti, i truffatori hanno inviato la coppia a consegnare  tutto quello che avevano a disposizione ad una persona che sarebbe giunta di lì a poco a casa loro. Poco dopo la coppia ha ricevuto la visita di un incaricato del sedicente avvocato al quale ha consegnato diversi monili di valore e circa 200 euro in contanti. La donna è stata poi inviata a prelevare 500 euro allo sportello bancomat vicino casa e, infine, a consegnare la tessera con relativo pin con la quale sono stati prelevati ulteriori 250 euro.

Effettuata  la denuncia in Questura, gli investigatori della squadra mobile sono riusciti, anche grazie all’ausilio delle telecamere presenti in zona, a individuare i due mentre seguivano la signora e la loro autovettura. In particolare si notava il secondo uomo, prima di salire a bordo, uscire dal bar di una piazza del centro cittadino e la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza interno del locale consentiva di identificarne il volto.

I due, come detto, sono stati arrestati ieri a Napoli e su ordinanza del gip sono stati ristetti ai domiciliari e nei prossimi giorni saranno sottoposti a interrogatorio di garanzia.

Non si abbassa quindi l’attenzione sulle truffe agli anziani da parte della questura di Viterbo che recentemente ha organizzato diversi incontri a Viterbo, Civita Castellana, Tarquinia, Canepina, Bolsena e Soriano nel Cimino finalizzati a fornire ai cittadini dei consigli al fine di prevenire il compimento di tali reati in danno di una fascia debole della popolazione. Tali iniziative proseguiranno ancora nelle prossime settimane in tutta la provincia viterbese.