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«La sindaca se ne deve andare. Giulio Marini, che è un gran signore, deve tornare a fare il sindaco». Momenti concitati ieri mattina nell’aula consiliare dove era riunita la prima commissione per deliberare sulla convalida del riconoscimento del debito fuori bilancio da 1222 euro, la cui approvazione - avvenuta in mancanza di numero legale - era stata oggetto di una lettera-esposto che l’opposizione aveva presentato nei giorni scorsi, inviandola per conoscenza anche al prefetto e alla Corte dei conti. Una donna ha fatto irruzione nella sala d’Ercole e con toni infuocati ha iniziato a inveire contro la prima cittadina. Non presente in aula. Non è la prima volta che la donna si rende protagonista di “blitz”, sempre molto accesi, nel corso di eventi a palazzo comunale. «La sindaca se ne deve andare. - continua a ripetere a gran voce - Lei non aiuta i disabili. Io sono disabile all'80%. E sono tre anni che vivo nella mer… perché non aggiustano il bagno».
Il bagno è quello del suo alloggio, di proprietà comunale, in via Tagete. «Sono venuti diverse volte a fare sopralluoghi ma è rimasto tutto uguale». «Sono 3 anni che sto combattendo, mi dicono “vai di là, vai di qua”. Se mi succede qualcosa vi denuncio tutti» sbraita la donna.
Vorrebbe rivedere Marini sindaco perché «è lui, insieme a Sabatini, che mi hanno dato casa».
Dopo circa mezz’ora di monologo incandescente, sono arrivati gli uomini della polizia locale che sono riusciti a convincere la donna a uscire dall'aula. Ma non ad abbandonare Palazzo dei Priori. Al termine dei lavori della commissione, la signora e i vigili urbani stavano ancora discutendo nella sala d’attesa del primo piano, a pochi metri dall’ufficio della prima cittadina.