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Giovanni Accardo è il nuovo dirigente della divisione Anticrimine della questura. Proveniente dalla questura di Pesaro, prende il posto del commissario capo Daniele Iaderosa trasferito a La Spezia. Ieri la presentazione da parte del questore Luigi Silipo, alla presenza del vice questore, Fabio Zampaglione. «Questo è un settore centrale – ha spiegato il questore - Si occupa di tutti quei provvedimenti che vanno ad incidere sulla sicurezza della città come i vari Daspo e fogli di via. Oltre, ovviamente, a curare tutto il settore delle informative antimafia. Un fenomeno a cui bisogna prestare la massima attenzione».
Accardo è originario di Torre del Greco, coniugato con una figlia, laureato in giurisprudenza, scienze delle lingue e culture del Mediterraneo e dei paesi islamici e Scienze della pubblica amministrazione. Si è arruolato nella polizia nel 1989. Dopo aver vinto nel 2002 il concorso per Commissari e dopo il corso è stato assegnato al reparto mobile di Torino. Nel 2008 è stato trasferito al Dipartimento della pubblica sicurezza dove ha seguito, tra gli altri, i casi delicati legati alle scomparse di Denise Pipitone e di Madeleine McCann. Successivamente è stato nominato ufficiale di collegamento presso l’ambasciata Italiana ad Atene dove è rimasto fino al 2019. In questo periodo ha collaborato attivamente con le autorità elleniche nel quadro della cooperazione internazionale di Polizia per il contrasto all’immigrazione clandestina, soprattutto durante il periodo della c.d. “primavera araba”. Ha conseguito risultati importanti anche nel contrasto al terrorismo internazionale con la cattura di numerosi latitanti. Promosso nel gennaio 2024 primo dirigente è stato trasferito alla Questura di Pesaro e Urbino come dirigente della Divisione Anticrimine, prima di approdare a Viterbo lo scorso 11 aprile. «La questura di Viterbo - ha detto ieri Accardo - mi ha accolto in un ambiente collaborativo e pieno di entusiasmo. Questo è un momento di evoluzione non solo normativa ma anche sociale per affrontare fenomeni come la violenza di genere. È fondamentale denunciare: gli strumenti per intervenire ci sono e agire tempestivamente è cruciale».