Massimo Mecarini è l’uomo dei record: il 25 gennaio sarà al settimo mandato come presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa. E sarà la quinta rielezione per acclamazione non avendo avuto, come per il nuovo capofacchino Luigi Aspromonte, una lista-cordata rivale.
Presidente come considera la sua rielezione alla guida del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa?
«La considero sicuramente, essendo la settima elezione consecutiva e la quinta per acclamazione, un segno di fiducia grande, totale. Sono veramente fiero, ancora una volta sento il peso e la responsabilità che mi hanno affidato tutti i Facchini per portare avanti tutte le attività del Sodalizio».
Come siete riusciti a evitare che ci fossero altre cordate?
«Non abbiamo fatto grandi sforzi, non abbiamo fatto niente per impedire che ci fosse una seconda cordata, solamente avere dimostrato che in questi tre anni, dopo lo stop del covid, il consiglio direttivo uscente ha lavorato bene e, quindi, sia il sottoscritto che tutti gli altri, hanno meritato appieno la fiducia di tutti i Facchini. Anche nel 2022, in effetti, le prime tre cariche non hanno avuto rivali e soltanto per il consiglio si è andati a votazione a scrutinio segreto. Poi, in realtà, hanno vinto i 5 consiglieri già in carica, quindi non abbiamo fatto nessuno sforzo importante se non quello di avere lavorato bene e totalmente a favore dei Facchini».
Il Giubileo ha già fatto parlare per il Trasporto straordinario: cosa possiamo realmente aspettarci per gli eventi? Senza il Trasporto straordinario proporrete un allungo del prossimo su via Marconi?
«Purtroppo, per le ragioni che sappiamo, ossia il blocco del cantiere fino al 31 luglio, non è stato possibile pensare a un Trasporto straordinario. Renderemo straordinario il Trasporto del 3 settembre, faremo sicuramente qualcosa di particolare: purtroppo non potremo fare via Marconi perché, dopo l’esordio di Dies Natalis, con le problematiche che ci sono state per la leggera instabilità, noi del consiglio direttivo non ci siamo sentiti di allungare il percorso su via Marconi per non rischiare di fare faticare di più i Facchini. Stiamo pensando a fare qualcosa di particolare il 3 settembre e, ovviamente, tutte le iniziative per il Giubileo che potremo mettere in campo insieme al Comune, alla Diocesi e a tutti gli attori che ci sono per il Trasporto e il Giubileo».
Qual è, secondo lei, il messaggio che ispira Dies Natalis a chi la vede per la prima volta?
«Decisamente il messaggio che ispira Dies Natalis, per chi la vede la prima volta, come tutte le Macchine del resto, è un messaggio di grande commozione. In particolare Dies Natalis, essendo una Macchina molto improntata sull’aspetto mistico, credo che chi la vede per la prima volta abbia anche questo tipo di messaggio: di grande religiosità.
Non che le altre Macchine non l’abbiano avuto ma questa è particolare poiché racconta il dies natalis di Santa Rosa, l’ascesa in cielo, quindi un messaggio molto forte di spiritualità. E poi lo spettacolo, quello c’è sempre.
Come dico sempre io, chi la vede per la prima volta ha un momento di forte emozione che sconfina un po’ con la paura perché nessuno di quelli che la vede per la prima volta si aspetta una cosa così grossa e imponente che sbuca dalla parte del percorso e lascia senza fiato. Lo fa tutti gli anni ai viterbesi, figuriamoci a chi la vede per la prima volta».
Infine, a chi dedica la sua probabilissima rielezione per acclamazione del prossimo 25 gennaio?
«La dedica della rielezione va innanzitutto alla mia famiglia che mi supporta ma, soprattutto, mi sopporta perché gli impegni sono tanti e, a volte, devo rinunciare a quelli della famiglia.
Adesso un po’ di meno perché ho una nipotina e devo fare il nonno a tempo pieno ma cerco di fare conciliare le cose.
La dedico pure a tutti i Facchini che, in questi quasi 20 anni, ho avuto l’onore di rappresentare e al consiglio direttivo uscente: siamo sempre riusciti, malgrado qualche traversia, a tenere sempre la barra dritta del timone. Il mio è un grazie collettivo: anche alle guide, ai fotografi, al cappellano, nessun escluso. La dedico, inoltre, a tutti quelli che mi vogliono bene perché penso che siano la maggioranza e ai nostri concittadini.
Il Sodalizio è un’istituzione fondamentale per la nostra città e, io, spero di riuscire a svolgere il mio mandato e il mio incarico nella modalità migliori delle mie possibilità cercando di fare tesoro sia delle critiche che dei consigli. Nessuno nasce imparato e c’è sempre da imparare da tutti, c’è sempre qualche cosa di nuovo e di meglio da fare con umiltà. E la mia riconferma la dedico anche a tutti gli amici della Rete delle Macchine a spalla di Nola, Palmi e Sassari: a Patrizia, a Luca, a Marco Cagliostro, a Fabio Madao. Stiamo facendo un grande lavoro anche a livello Rete Unesco perché sono sempre con noi».