Una scritta grande permanente agli ingressi della città di Viterbo e davanti il Comune che espliciti: “Viterbo città no scorie”. È una delle richieste emerse dalla prima riunione del neonato comitato no scorie di Viterbo, che si è riunito per la prima volta ieri pomeriggio presso la sede di via delle Piagge 23, per il no unanime della comunità viterbese contro il deposito scorie. Insieme a ciò un consiglio straordinario sul tema e pieno e concreto coinvolgimento di Palazzo dei Priori nelle attività di promozione delle attività del comitato. «Prepariamoci alla manifestazione dell’11 maggio di Corchiano con almeno 300 persone e diamoci un’organizzazione per la diffusione dell’informazione e per coinvolgere la città di Viterbo e il Comune per la partecipazione». A dirlo è stato Sandra Gasbarri, fondatrice con Paola Celletti e Maria Fabiola Pocci del comitato No scorie di Viterbo. Il comitato era stato annunciato, con la prima raccolta firme di adesione, nell’evento di Tuscia in Movimento del 28 marzo scorso, organizzato alla sala regia di Palazzo dei Priori. Alla prima di ieri erano presenti anche membri di altri comitati come Antonio Menghini, geologo e direttore scientifico del comitato No scorie di Canino e Giancarlo Bruti, anche lui geologo, che si è interessato per anni di radioattività e che ha detto che «mi stupisce che oggi si ragiona per il deposito quando studi specifici di anni fa parlavano della radioattività della Tuscia». Presente anche un esponente dell’associazione “Scuola Ambiente” di Anguillara Sabazia venuto appositamente per sostenere la prima uscita del comitato no scorie di Viterbo. Tanti gli appartenenti del mondo associazionistico che hanno aderito tra cui la responsabile Lav di Viterbo e l’Aucs e alla società civile venuti da tutta la Tuscia. Significativa la presenza di una signora nata a Kiev che ha vissuto direttamente il dramma dell’esplosione della centrale di Chernobyl del 1986 per la quale «sembra si sia dimenticato cosa significa avere il nucleare vicino: mi ha sconvolto vedere il progetto in sé che è una mina vagante e un pericolo per tutti». Insieme al tema del no al deposito scorie sono stati citati altri “storici” terreni di lotta come la lotta alla privatizzazione dell’acqua. Una domanda che i membri del comitato si sono posti è «possibile tutto a Viterbo?», riferendosi a tutte le servitù già esistenti nel territorio e nelle vicinanze. Paola Celletti ha detto che «le istituzioni devono avere un peso importante in questa battaglia dando un contributo concreto e i cittadini una mobilitazione enorme per tenere aperta per almeno un altro paio d’anni fino a quando la politica deciderà. È lì che noi dovremo incidere contro il deposito nazionale ed essere in grado d’informare i cittadini perché solo una mobilitazione popolare ci potrà salvare. O è il territorio che si fa sentire o sarà dura». Tra gli strumenti proposti per la promozione una presentazione già girata su zoom, la diffusione dei 10 punti del manifesto che spiegano dettagliatamente il perché del no alle scorie, il volantinaggio pubblico e specificare chiari rapporti con le istituzioni locali. È stato scelto di mantenere, almeno per ora, un comitato “informale” per non aggravare con la burocrazia l’attività stessa del comitato: a differenza, per esempio, del caso del comitato di Canino che è ufficialmente riconosciuto presso l’agenzia delle entrate. Per la manifestazione dell’11 maggio a Corchiano c’è stato un ampio dibattito sulla modalità migliori per promuoverla tra cui uno striscione unico del comitato e altri supporti promozionali da richiedere direttamente al Comune di Viterbo «che si è dichiarato direttamente contro il deposito scorie - come ha precisato ancora Paola Celletti – e che deve diffondere il messaggio in tutti i luoghi pubblici. Importante mettere i manifesti del comitato no scorie all’ingresso di tutte le porte della città di Viterbo». Il coinvolgimento del Comune di Viterbo, quindi, è risultato prioritario anche per una prossima stampa di manifestini pubblici d’informazione sui perché della lotta del comitato no scorie di Viterbo. Per tutte le informazioni scrivere alla mail: noscorieviterbo@gmail.com