FIUMICINO - Parcheggio selvaggio «e noi dove passiamo?»: il transito dei pedoni su via Coni Zugna è diventato quasi impossibile. Il motivo? La maggior parte dei marciapiedi è occupata dalle auto che li utilizzano come parcheggi, rendendo così difficile per chiunque passare a piedi. Figuriamoci per le persone che fanno fatica a deambulare: anziani, disabili in carrozzina, ma anche le mamme con i passeggini si vedono spesso costrette e percorrere dei tratti in mezzo alla strada, con tutti i rischi che ciò comporta.

Eppure, il Codice della Strada su questo è molto chiaro e indica come il parcheggio sia consentito esclusivamente negli appositi stalli presenti “sulla carreggiata (la parte della strada destinata alla circolazione dei veicoli) e non sul marciapiede (la parte della strada riservata al transito dei pedoni)”. In particolare, l’articolo 158 del Codice della Strada stabilisce che «è vietato il parcheggio sui marciapiedi, sulle piste ciclabili e sulle strisce riservate alla circolazione dei mezzi pubblici».

Esistono alcune eccezioni, è vero, ma sono molto limitate e riguardano situazioni particolari: la sosta sul marciapiede è possibile soltanto per brevi periodi e solo per consentire la discesa o la salita dei passeggeri o il carico e lo scarico di merci. In ogni caso, nulla giustifica l’ostacolare il passaggio dei pedoni o l’intralcio alla visibilità. Si perché lasciare l’auto sul marciapiede significa anche rendere difficile agli automobilisti uscire dalle vie limitrofe per immettersi poi su via Coni Zugna: la visibilità è limitata o nulla e questo diventa un rischio sia per le macchine che per i pedoni.

Purtroppo, questa situazione non è una novità e si tratta di un disagio che si va ad aggiungere alla scarsa manutenzione degli stessi marciapiedi, sempre più ammalorati. E’ vero che in una via principale come questa i parcheggi presenti sono troppo pochi, e risulta difficile sostare per raggiungere le attività commerciali presenti. Ma, in questo, modo, con il mancato rispetto delle regole della strada, camminare diventa un rischio.