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«A Bagnaia va in scena la farsa, che si trasforma in tragedia, per lavoratori e animali: da sabato scorso, sei lavoratori, l’intera forza lavoro del canile, sono stati licenziati senza motivo e senza alternative». A renderlo noto è il sindacato Usb, che aggiunge: «Il canile comunale è stato affidato un decennio fa ad un’associazione, con quale atto preciso non ci è dato saperlo, che non ha nemmeno una persona, che sia volontario o dipendente, per prendersi cura della struttura e firma una convenzione con una cooperativa. Gli anni passano, i lavoratori si occupano degli animali, gestiscono le terapie sanitarie, gli sgambamenti, i momenti di affezione e la loro attenta pulizia. Non basta - aggiungono da Usb -: il canile abbandonato a se stesso perde pezzi e sono i lavoratori ad effettuare opere di ristrutturazione che lo rendano funzionale e all’avanguardia, il famoso parco canile di cui troppe amministrazioni si sono vantate senza mai averci messo piede. Dopo vent’anni di lavoro, impiegati in tutte le mansioni per uno stipendio da fame, i lavoratori rivendicano i propri diritti: la cooperativa, che li ha come dipendenti, chiede i dovuti scatti economici all’associazione e la regolarità nei versamenti, che si fanno attendere ogni volta di più. La risposta è la rescissione della convenzione, pochi giorni di preavviso per vent’anni di lavoro. Ci siamo subito attivati per la garanzia del posto di lavoro interpellando il Comune, che ha la proprietà del canile e l’ha affidato ad un’associazione con un atto scaduto dal 2015. La risposta è che ci sono vicini, ma niente possono nella pratica. Non ci interessa la falsa compassione di nessuno, il Comune è il committente di un servizio pubblico e non può prescindere dalle proprie responsabilità verso i lavoratori e verso il proseguo del servizio. Ancora una volta il Comune è in prima linea, e prima pagina, per ruote e lucine, ma quando viene interpellato sui problemi dei lavoratori non ha la capacità, o la volontà, di intervenire. Questa è l’ennesima dimostrazione del fallimento delle gestioni esternalizzate, non bastano gli appalti al massimo ribasso, siamo di fronte anche ad appalti mascherati, chiamati convenzioni e accordi, scaduti, senza mai essere passati da gare pubbliche, che vanno avanti ad interim. I servizi pubblici e i lavoratori che ne permettono la gestione devono essere internalizzati e i lavoratori che ne permettono il buon funzionamento devono essere assunti direttamente dal pubblico». «Siamo pronti a tutte le azioni necessarie - conclude il sindacato - finché non otterremo la certezza della salvaguardia occupazionale e di un corretto pagamento degli stipendi».