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“Non c’è nulla di sovrannaturale nelle presunte apparizioni e rivelazioni della Madonna di Trevignano''. E’ il risultato a cui è giunta la commissione diocesana chiamata a indagare sulle presunte apparizioni della Madonna di Trevignano a Gisella Cardia. “Constat de non supernaturalitate” scrive il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi.
L’indagine è partita ad aprile 2023, condotta da una commissione formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo.
'ì«Il vescovo di Civita Castellana, Monsignor Marco Salvi, in qualità di ordinario e pastore di questa diocesi – si legge nella nota della Diocesi -, avente il compito di giudicare e di regolare tutto quanto appartiene al culto e all’apostolato (LG 27), nella fattispecie sulle presunte apparizioni e rivelazioni riferitesi al suo territorio, dopo un congruo periodo di attento discernimento, ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e avvalendosi di una commissione di esperti, formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo e della consulenza esterna di alcuni specialisti, considerata la figura di Maria nella tradizione della chiesa e nella viva fede del popolo di Dio, dopo fervida preghiera decreta la non soprannaturalità dei fatti in questione».
Il vescovo Salvi pertanto impone «ai sacerdoti il divieto: di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell'Associazione 'Madonna di Trevignano ETS' che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali; di recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli l'idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale».
A Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il vescovo impone «il rispetto e l'adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l'unità ecclesiale».
Monsignor Salvi chiarisce che «il titolo 'Madonna di Trevignano' non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile».
Avverte «i fedeli circa l'obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall'organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi».
In conclusione il vescovo ricorda a tutti «che la comunione di amore con la Beata Vergine Maria, Madre del Signore e della Chiesa, viene nutrita a partire dalla Parola di Dio e dalla liturgia della Chiesa, che sono il vero e reale luogo d'incontro quotidiano con Colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura spera».