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CIVITAVECCHIA – Attimi di paura, l’altra sera, in via Betti, nei pressi dei campetti di via Leopoli. Urla, sempre più forti ed insistenti, e poi le sirene dei carabinieri, a rompere il silenzio della notte. Un uomo infatti, quarantenne civitavecchiese, è stato tratto in arresto per maltrattamenti. In particolare contro la propria compagna.
E questo nonostante avesse già un divieto di avvicinamento nei confronti della donna e dei figli. Una misura restrittiva, quella imposta nei mesi scorsi dal giudice, che non ha comunque convinto l’uomo a desistere dal presentarsi alla porta di casa della compagna. Come non lo ha fermato neanche l’avere il braccialetto elettronico.
E così l’altra sera è tornato sotto casa della donna. E non contento ha iniziato ad urlare, ad inveire contro di lei, convincendola a farlo salire, minacciando di svegliare tutto il vicinato se si fosse opposta.
Non contento, ha cercato anche di entrare all’interno dell’appartamento, passando dalle urla ai pugni sulla porta, per farsi aprire.
Prima di mettere la mano sulla maniglia, però, la donna è riuscita a contattare i carabinieri, chiedendo aiuto. E nel frattempo anche il braccialeto elettronico aveva lanciato il segnale di allarme. Una volta dentro casa, l’uomo ha continuato ad aggredire verbalmente la compagna, pronto a quanto pare anche a passare alle mani.
Ma a quel punto una pattuglia di carabinieri è arrivata sul posto, scongiurando il peggio.
Non è stato semplice, anche per i militari dell’Arma, riportare il quarantenne alla calma, considerata la resistenza che opponeva loro. Ormai la situazione era talmente incandescente che i carabinieri hanno proceduto ad arrestarlo, allontanandolo così dalla donna.
L’arresto è stato convalidato dal giudice con il quarantenna che è stato così trasferito al carcere di Borgata Aurelia.
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