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MONTALTO – Un post social nel giorno della festa della liberazione, il 25 aprile, porta Montalto di Castro e il figlio dell’ex sindaco Salvatore Carai all’attenzione nazionale. Nel post è infatti riportato un insulto sessista rivolto alla premier Giorgia Meloni. Un commento che, se confermato nella sua autenticità, getta un’ombra sui valori di democrazia e di rispetto di genere.


In attesa dell’ ufficialità, circa l’autenticità del post, la politica si indigna, ed in particolare il partito di Fratelli d’Italia, a tutti i livelli.
«Esprimo la mia più ferma condanna per l’ignobile insulto rivolto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da parte di Gianluca Carai, figlio dell’ex sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai. Nel giorno in cui l’Italia celebra l’80º anniversario della Liberazione, un momento di unità e memoria collettiva della nostra Nazione, è inaccettabile che si verifichino episodi di tale volgarità e mancanza di rispetto verso le istituzioni e le donne italiane».
La denuncia è del coordinatore di Fratelli d’Italia di Viterbo Luigi Maria Buzzi.
«L’uso di espressioni sessiste e offensive non può essere giustificato in alcun modo e rappresenta un attacco ai valori democratici su cui si fonda la nostra Repubblica. – afferma Buzzi – È preoccupante che tali comportamenti provengano da individui legati a figure politiche di rilievo, come nel caso di Gianluca Carai. Chiedo al Partito Democratico di prendere una posizione chiara e netta su quanto accaduto. Il silenzio di fronte a simili episodi rischia di essere interpretato come una forma di complicità o, quantomeno, di tolleranza verso comportamenti che dovrebbero essere unanimemente condannati. È fondamentale che tutte le forze politiche, indipendentemente dall’appartenenza, si uniscano nel rifiuto di ogni forma di violenza verbale e sessismo. Solo attraverso una condanna unanime e decisa potremo preservare i valori fondamentali della nostra democrazia e garantire un dibattito politico basato sul rispetto reciproco».
Sul fatto è intervenuto anche il coordinatore provinciale di Fdi Massimo Giampieri: "A nome del Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, esprimo totale solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, vittima di insulti volgari e ingiustificabili da parte di Gianluca Carai, figlio dell’ex sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai. Quanto accaduto è grave e inaccettabile e merita una condanna chiara, ferma e senza esitazioni: non si tratta di semplici opinioni, ma di attacchi personali che tentano di delegittimare la figura istituzionale della Premier e offendono i valori democratici della nostra Nazione. La violenza verbale, l’odio e il disprezzo non possono e non devono trovare spazio nel dibattito democratico: la politica torni ad essere luogo di dialogo e non di delegittimazione personale. Alla presidente Meloni va il nostro incondizionato sostegno e il nostro ringraziamento per il lavoro che quotidianamente porta avanti al servizio dell'Italia, con serietà, determinazione e coraggio”.
IL CIRCOLO LOCALE DI FDI: «INSULTO IGNOBILE, OFFESI I VALORI DELLA DEMOCRAZIA” "A Montalto di Castro, ancora una volta, assistiamo a un episodio inaccettabile che calpesta le Istituzioni e offende i valori democratici e tutte le donne della nostra Nazione. Durante l'80esimo anniversario della Liberazione, Gianluca Carai, figlio dell’ex sindaco del Pd Salvatore, ha oltraggiato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un insulto volgare e ignobile, trasformando una giornata di memoria e unità in una vetrina di odio e degrado politico. Un gesto vile che non può essere archiviato come semplice opinione personale, ma che rappresenta un grave attacco alle Istituzioni e alla dignità di tutte le donne italiane». «Ancora più grave – prosegue il circolo Fdi Montalto di Castro - è il silenzio del Partito democratico, un silenzio che suona come complicità e che smaschera l'ipocrisia di chi a parole predica uguaglianza e rispetto, ma nei fatti li tradisce. Il Circolo di Fratelli d'Italia di Montalto di Castro chiede con forza che il Pd prenda immediatamente le distanze da quanto accaduto, che Salvatore Carai si dimetta da ogni incarico politico, e che la Cgil locale, visto il legame diretto con la dirigenza, chiarisca la propria posizione. Non tollereremo che l'odio si nasconda dietro il silenzio: chi tace è complice. L'epoca dell'ipocrisia rossa è finita”.
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