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La Procura di Viterbo indaga per omicidio stradale per l’incidente sulla Vetrallese che lunedì è costato la vita al 48enne Michele Alfieri. Il pubblico ministero, Paola Conti, ha iscritto nel registro degli indagati il 45enne che era alla guida della Ford Fiesta che si è scontrata frontalmente con la Fiat Panda della vittima e ha convalidato il sequestro delle due vetture coinvolte nel terribile frontale, eseguito nell’immediatezza dai carabinieri.
L’incidente è avvenuto lunedì alle 6.50 lungo la Provinciale 11 Vetrallese, che collega Vetralla a Tuscania, all’altezza del chilometro 10+200.
Nell’avviso di garanzia al 45enne di origini rumene, residente a Tuscania, la pm parla di “colpa consistita in negligenza, imperizia e imprudenza e nella violazione dell’articolo 141 del Codice della strada” ossia la velocità del veicolo.
Il sostituto procuratore ha disposto anche l’autopsia per accertare le cause della morte di Alfieri. L’incarico sarà conferito domani alle 11.30 presso il tribunale al medico legale Anna Maria Manta della Medicina legale de “La Sapienza” di Roma.
All’esame parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche il medico legale Luca Tomassini messo a disposizione da Studio3A-Valore, società specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui si sono affidati i congiunti della vittima attraverso l’Area Manager per il Lazio Matteo Cesarini e con la collaborazione dell’avvocato Alessandro Giuseppe Maruccio, del foro di Civitavecchia.
Una volta ultimata l’autopsia, l’autorità giudiziaria rilascerà il nulla osta alla sepoltura e i familiari di Alfieri potranno fissare la data dei funerali. Michele Alfieri lascia la compagna, due figli, gemelli, di 9 anni, i genitori e un fratello.
L’uomo era conosciuto e ben voluto da tutti, non solo a Vetralla, dove risiedeva da qualche anno, ma anche e soprattutto a Tuscania, la sua città di origine dove ha vissuto per tanti anni.