VITORCHIANO dice «No alla violenza contro le donne». Per l’occasione del 25 novembre, sarà posizionata un’installazione in piazza Umberto I e banner con il 1522.

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e il Comune di Vitorchiano, come ogni anno, vuole accendere un riflettore sul tema del femminicidio perché il tema della violenza di genere non passi inosservato. Anche in questa occasione sarà realizzata un’installazione in piazza Umberto I, dove è già posizionata da tempo la panchina rossa, simbolo delle donne vittime di violenza e brutalmente uccise per mano di uomini.

«Come ogni anno ci ritroviamo qui a ricordare il 25 novembre – afferma il sindaco Ruggero Grassotti – e a ricordare tutte le vittime di femminicidio che purtroppo anche nel 2024 sono numerose: novanta fino ad ora, cinque nell’ultima settimana. Tra gli ultimi casi, quello di Aurora, una ‘bambina’ di soli tredici anni picchiata e gettata dal balcone dal suo fidanzato (o carnefice?) di quindici anni, che forse ha più di altri smosso le coscienze irrompendo quasi con prepotenza in tutte le nostre case.

Non è più possibile parlare di femminicidio solo un giorno all’anno: le istituzioni, la scuola e noi tutti dobbiamo impegnarci affinché non si abbassi mai la guardia nel riconoscere quei campanelli d’allarme che troppo spesso non vengono riconosciuti dalle stesse vittime. Il senso di comunità è molto importante perché ognuno di noi può e deve fare la sua parte, proprio per questo voglio ricordare che le porte del comune di Vitorchiano sono sempre aperte e che l’assistente sociale è disponibile nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e sabato. Faremo tutto ciò che è possibile per aiutare le donne che si trovano in tali situazioni».

«Il femminicidio di Aurora – interviene l’assessore Ester Ielmoni – ci ha fatto molto pensare, soprattutto per la giovanissima età dei protagonisti, simile a quella dei miei due figli. Un’altra morte annunciata, quasi come un copione che ormai conosciamo bene. Nonostante le pressanti richieste delle tante associazioni che lavorano sul campo e conoscono bene la mentalità che porta a questa strage, perché ormai di strage dobbiamo parlare, le istituzioni si scandalizzano quando si chiede di fare prevenzione lavorando sull’educazione di bambini e bambine per cambiare dalle basi la cultura maschilista, patriarcale e sessista, che impedisce ogni vero cambiamento. La stessa che fa credere agli uomini che le donne siano di loro proprietà e purtroppo alle donne stesse che il senso del possesso sia una delle tante declinazioni dell’amore».

«Quanto ancora dobbiamo aspettare mi chiedo? – prosegue Ielmoni – Ritengo incredibile come una donna non sia libera di vivere la propria vita, come si possa pensare che un essere umano sia proprietà di qualcun altro, come sembri impossibile tutelare una donna che ha sporto denuncia, che si debba accettare passivamente che qualcuno si arroghi il diritto di poterti possedere, eliminare. Credo che sia inoltre arrivato il momento che anche gli uomini si facciano carico insieme a noi di questo dramma, che non è una cosa ‘di donne’, ma li riguarda in prima persona, perché solo se saremo uniti e complici riusciremo a compiere una vera rivoluzione ‘sentimentale’. La morte è il prezzo più alto pagato dalle donne che si trovano a che fare con la violenza maschile, ma non è l’unico. I soprusi, infatti, hanno molte forme e quando si manifestano per la prima volta sono spesso quasi irriconoscibili. Anche perché, nella maggior parte dei casi, il carnefice è colui che dice di amare: un marito o un fidanzato. Stalking e aggressioni verbali e psicologiche sono i primi campanelli d’allarme. Spesso queste donne hanno difficoltà a contraddire a lasciare e a denunciare questi uomini. Il messaggio che vogliamo dare a ogni donna è: ‘Non sei sola!'».

Il comune di Vitorchiano anche quest’anno appenderà alle finestre del palazzo comunale il banner che riporta proprio questo messaggio e il numero anti-violenza 1522, istituito dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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