CIVITA CASTELLANA - Il sindaco Luca Giampieri, «costretto» ad emettere una nuova ordinanza di non potabilità dell’acqua su tutto il territorio comunale, dopo la revoca di ieri, alza la voce. La questione, estremamente delicata visto che riguarda la salute pubblica, è relativa ad una «pessima gestione delle comunicazioni su analisi e prelievi da parte di Asl e ArpaLazio». E’ lo stesso Giampieri a spiegare come si sono svolti i fatti. «Mio malgrado, a tutela della salute dei cittadini di Civita Castellana, in osservanza delle norme sono costretto a emettere nuovamente un’ordinanza di non potabilità dell’acqua a uso umano in tutto il territorio comunale, con decorrenza immediata. Ciò - afferma il primo cittadino - a causa di una pessima gestione delle comunicazioni relative ad analisi e prelievi da parte di Asl e ArpaLazio». A questo punto il sindaco ricostruisce quanto accaduto nell’ultima settimana. «Ricordo che il 17 luglio, personale Asl – Sian ha effettuato dei prelievi presso diverse fontanelle pubbliche site del Comune di Civita Castellana; il 22 luglio, è pervenuta al comune di Civita Castellana la nota Asl prot. n. 59769 con la quale veniva comunicato il superamento del valore dei fluoruri presso le fontanelle pubbliche di via Sandro Pertini e viale Fiume Treja; con proprio atto n. 31 del 22.07.2024, come sindaco ordinavo la non potabilità dell’acqua erogata su tutto il territorio comunale, a causa del superamento dei parametri dei fluoruri rispetto ai limiti fissati dall’Allegato I del D. Lgs 18/2023, come da nota Asl di cui sopra; in data 25 luglio, a seguito del nuovo controllo effettuato dal personale Asl in data 24/07/2024, è pervenuta al nostro Comune la nota prot. n. 61034 con la quale è stato comunicato il rientro del parametro fluoruro presso le due fontanelle di via Sandro Pertini e viale Fiume Treja; con proprio atto n. 32 del 25.07.2024, ho revocato, quindi, l’ordinanza n. 31/2024 a seguito della suddetta nota, acquisita agli atti al prot. 22856 in data 25.07.2024. Vista la nota prot. n. 61231 del 26.07.2024, acquisita agli atti del comune di Civita Castellana in pari data al n. 22989 di protocollo, con la quale l’Asl Viterbo – Dipartimento di Prevenzione – Area funzionale Sicurezza Alimentare, ha comunicato l’esito delle analisi chimiche eseguite dall’Arpa Lazio Sezione di Viterbo il 17 luglio scorso, dalle quali risulta il superamento per i parametri di arsenico dei limiti fissati dall’Allegato I del D. Lgs 18/2023, nei punti di prelievo di fontana pubblica in via Roma e fontana pubblica di piazza San Clemente, sono costretto ad emettere una nuova ordinanza di non potabilità dell’acqua a uso umano su tutto il territorio comunale», spiega Giampieri. «Come sindaco e come cittadino civitonico, esigo che gli enti preposti ai controlli dell’acqua si comportino con rispetto nei confronti di Civita Castellana e dei suoi abitanti. Il nostro è già un territorio che presenta gravi criticità dal punto di vista idrico, non è possibile né tollerabile dover sottostare anche agli umori di chi invia a caso e senza soluzione di continuità le comunicazioni sugli esiti degli esami effettuati nei vari punti di prelievo. Una schizofrenia inaccettabile - tuona il sindaco - per superare la quale – e soprattutto per evitare continue emissioni di ordinanze contrastanti, con conseguenti revoche e successive nuove emissioni a seguito di parametri ballerini mal comunicati – mi sono reso promotore delle istanze discusse questa mattina in una riunione con i referenti di Asl e Talete.

A margine di tale riunione l’amministratore unico di Talete, Salvatore Genova, via pec ha sottolineato che “è consequenziale che il frazionamento temporale delle comunicazioni relative al superamento di diversi parametri, ma relativi allo stesso giorno del prelievo, comporti dei notevoli problemi di comunicazione e di possibili incomprensioni da parte della cittadinanza sulla qualità dell’acqua erogata – si legge nella missiva -; infatti, qualora i fuori limite rilevati fossero arrivati contemporaneamente, sarebbero state apportate le azioni correttive per i vari parametri e si sarebbe avuta una univoca ordinanza di non potabilità e la successiva revoca. Per quanto sopra, riteniamo indispensabile e indifferibile l’indizione di un tavolo tecnico tra Asl, Arpa, Egato, Talete e Comune di Civita Castellana, per definire e/o concordare le procedure per la trasmissione degli esiti dei controlli analitici effettuati sulle reti idriche”».

«Ci auguriamo che simili “sviste” non si riverifichino mai più e che presto il tavolo tecnico di raccordo metta ordine in una situazione a dir poco caotica, che arreca enormi disagi ai cittadini di Civita Castellana».

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