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TARQUINIA – Continua l’azione incessante del Comitato Insieme per l’ospedale di Tarquinia. Concluse le iniziative estive, espressione di generosità e affetto dei cittadini verso il nosocomio e i suoi pazienti, concretamente dimostrati dalla recente donazione della poltrona per chemioterapia all’ambulatorio oncologico diretto dal dottor Signorelli, martedì scorso una folta delegazione del Comitato ha incontrato il sindaco di Tarquinia Francesco Sposetti.
«Un incontro importante – commentano dal comitato - anche per il ruolo che egli ha assunto nel Comitato Ristretto (5 membri) della Conferenza dei Sindaci dei Comuni (60 componenti) della ASL Viterbo. Sposetti ha riferito di aver programmato con gli altri Sindaci una serie di sopralluoghi presso le strutture sanitarie della provincia, per fare il punto e rilevare le criticità e le esigenze direttamente da operatori e cittadini, evidenziando allo stesso tempo la difficoltà di avere informazioni certe, al di là delle “voci” più o meno allarmistiche o rassicuranti.
Sul punto, il Comitato Insieme per l’Ospedale di Tarquinia ha espresso al Sindaco Spsosetti la propria «amarezza, per non aver avuto mai risposta alle reiterate richieste di informazioni e dati, indirizzate al commissario straordinario della Asl».
«Ne è seguita – spiegano dal comitato – la richiesta al primo cittadino di condividere dati e informazioni [che a lui non possono essere negati] appena ne disporrà».
Ma nonostante il disappunto per i silenzi della Asl, il comitato prosegue la propria battaglia «per tornare a vedere l’ospedale tarquiniese come luogo di eccellenze da ripristinare e valorizzare».
«E qui – spiegano – non è certamente rassicurante il nuovo Atto Aziendale della Asl, strumento di programmazione che dimostra ancora una volta come il nostro ospedale risenta fortemente della mancanza di un Direttore Generale nel pieno dei suoi poteri e delle sue responsabilità, situazione a cui il commissario straordinario non può supplire, perché non dispone degli stessi strumenti di governo e forse non è neanche particolarmente motivato ad andare oltre, a osare».
«E’ facile spendere soldi in appalti edilizi, ma a noi servono bravi medici, come è sempre stato nella tradizione di Tarquinia. Cercarli, motivarli e pagarli adeguatamente, questo deve fare chi viene pagato profumatamente per darci della buona sanità, invece di nascondersi dietro il refrain che mancano i medici. Nel privato i medici non mancano, come farli tornare nell’ospedale di Tarquinia è un onere della Asl. Noi continuiamo a batterci».
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